Staminali neurali contro la SLA
Microiniezioni di cellule staminali neurali prelevate da feti abortiti, per restituire una speranza ai malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica), una patologia che colpisce circa 7 mila persone in Italia e porta alla distruzione dei motoneuroni. Un nemico contro il quale oggi non esistono cure. "Speriamo di avviare il primo trial italiano di fase.
I entro il 2009. Già per aprile i protocolli dovrebbero essere pronti; attenderemo le necessarie autorizzazioni per iniziare a valutare la sicurezza di questo approccio sull'uomo, dopo i risultati positivi ottenuti sull'animale".
Parola di Angelo Vescovi, scienziato dell'Università Milano-Bicocca e dell'Ospedale Niguarda del capoluogo lombardo, nonché direttore della Banca di Cellule staminali cerebrali di Terni, intervenuto ieri a Roma a un workshop organizzato dall'associazione Neurothon all'Istituto superiore di sanità. La sperimentazione coinvolgerà, oltre ai due centri milanesi, anche l'Università del Piemonte Orientale, la Banca delle staminali cerebrali di Terni e l'Università di Padova. "Siamo ottimisti - dice Vescovi - Il fatto di usare cellule adulte da feti abortiti dovrebbe evitare polemiche. Sono anni che studiamo queste staminali e non ho mai visto una cavia ammalarsi di tumore dopo il trapianto. Queste cellule hanno la capacità di integrarsi e presentano notevoli potenzialità, come sottolineano anche i colleghi stranieri che le stanno studiando".
I primi risultati del trial, che punta a stabilire la sicurezza di questo approccio e potrebbe essere una prima mondiale, "arriveranno nel 2010 - avverte Letizia Mazzini, neurologo del centro Sla dell'Università del Piemonte Orientale - e lo studio coinvolgerà circa 20 ricercatori in questa fase". Il progetto dovrebbe costare, alla fine, 2 milioni di euro.
"Ne abbiamo già spesi circa 1 mln 350 mila, di cui 300.000 sono andati via per colpa di ritardi e lungaggine burocratiche. Abbiamo un finanziamento garantito di 1 milione e 600.000 euro, per il resto sono sicuro che il denaro si troverà", aggiunge Vescovi. Il trapianto di cellule staminali dovrebbe essere eseguito a Terni, dice il ricercatore. "Una volta esposto il midollo spinale, con sottilissimi aghi eseguiremo iniezioni multiple di cellule su ciascun paziente. Dopodiché non resterà che restare a guardare e aspettare".
"La nostra sarà una sperimentazione chiara e limpida: non si tratta di una fuga in avanti, ma di un lavoro fatto secondo le regole. Per questo - sottolinea lo studioso - attenderemo tutte le necessarie autorizzazioni". Le cellule saranno prelevate "da feti frutto di aborto spontaneo, destinati altrimenti all'inceneritore. Basta un prelievo per ottenere le fiale necessarie alla sperimentazione su tutti i pazienti che saranno coinvolti nel trial".
Pagina pubblicata il 01 dicembre 2008