Tumore al seno, la mortalità cala del 7% in Europa
Tumore al seno. Il dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto Mario Negri, ha condotto uno studio, pubblicato su The Breast, che riporta che in Europa si continua a morire di meno per il cancro della mammella.
Fra il 2002 e il 2006 la mortalità è passata dal 17,9% al 16,7% ogni 100.000 donne, riducendosi così del 7% ma da un po' di tempo la mortalità aveva cominciato a ridursi, e dagli ultimi anni 80 ai primi del 2000 c'era già stata una riduzione del 15% nell'Unione Europea.
Il paese che guida la riduzione di mortalità è la Gran Bretagna, mentre nel centro e soprattutto nell'est dell'Europa, che aveva visto una mortalità in crescita fino alla metà degli anni 90, la riduzione è minore, e la situazione migliora lentamente.
Cristina Bosetti, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri' – indica nel miglioramento della terapia la chiave per capire questa maggiore sopravvivenza, che dà i suoi risultati migliori nelle donne più giovani, e che darà risultati ancora migliori in futuro.
Il tasso di mortalità si abbasserà nel 2012 a 15 per 100.000 donne, con 25.000 decessi in meno ogni anno in Europa rispetto agli anni 80.
Da notare che in questi anni, grazie al miglioramento della diagnosi, e grazie alla migliore comprensione della storia del tumore, si sono ridotte le mastectomie ed è aumentata la chirurgia conservativa.
L'attenzione alla ricostruzione, quando possibile fatta già durante il primo intervento, e le terapie prolungate mirate sul tipo di tumore hanno consentito alle donne trattate per carcinoma della mammella non solo di sopravvivere al tumore, ma di avere una qualità della vita molto migliore di quanto fosse negli anni precedenti.
Si è anche arrivati alla coscienza del fatto che la chirurgia rappresenta solo una parte, anche se essenziale, dell'iter terapeutico.
Oncologi, radiologi, radioterapisti, anatomopatologi, fisioterapisti, insieme ai chirurghi, formano i team integrati che danno luogo a percorsi che alzano la qualità dei trattamenti, strategia fondamentale per aumentare la sopravvivenza.
Diagnosi precoce, quindi,elevata qualità delle cure, massima attenzione alle terapie successive e al reintegro nella vita normale sono i passaggi che consentono e che consentiranno in misura sempre maggiore a sempre più donne di considerare il cancro della mammella come un incidente di percorso superato, da ricordare come una qualsiasi altra malattia.
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14 febbraio 2012