La mano bionica italiana che comunica con il cervello
E’ italiana la prima mano bionica in grado di compiere tutti i movimenti comandati dal cervello umano grazie agli elettrodi collegati ai nervi periferici.
A sperimentarla e Pier Paolo Pietruzzello, il ragazzo di 26 anni che in seguito ad un incidente ha perso l’avambraccio.
Dal suo cervello sono partiti i segnali che per la prima volta hanno consentito il movimento delle dita di una protesi biomeccatronica.
Un risultato raggiunto grazie al lavoro di squadra di medici e bioingegneri della scuola superiore San'Anna di Pisa e dell'università Campus bio-medico di Roma.
Alla domanda sul futuro della biomedicina Paolo Maria Rossini, direttore scientifico ricerca Ucbm, risponde che “Certamente si potrà realizzare una gamba robotica creata sulla stessa filosofia. L’interazione tra robot e corpo umano può rappresentare un passo in avanti della medicina del terzo millennio”.
La mano bionica non si limita al solo movimento delle dita, ma è in grado di trasmettere al cervello sensazioni tattili. Gli esperti assicurano che tra pochi anni l’intervento potrà essere replicato su più persone.
Oubblicato 2/12/2009