Larve carnivore nell'orecchio, rimosse con la chirurgia dopo le vacanze in Perù
Quando i medici del Royal Derby Hospital hanno guardato dentro l'orecchio di Rochelle Harris, una ragazza di 27 anni di Derby, sono rimasti probabilmente, come dicono gli inglesi, speach less, ossia senza parole.
La ragazza era tornata da una vacanza in Perù ed alla fine di della vacanza aveva iniziato ad avere un fastidioso mal di testa ed un leggero fastidio su di una guancia.
Poi una mattina aveva notato sul suo cuscino una macchia provocata da un liquido uscito da suo orecchio.
Convinta di avere una otite si era recata appunto all'ospedale dove il medico l'aveva visitata e, introducendo nell'orecchio l'otoscopio, per verificare se si trovava di fronte ad una otite media, era rimasto senza parole.
Nell'orecchio della ragazza c'erano di vermi, ossia per essere più precisi c'erano delle larve di una strana specie di mosca, sconosciuta ai medici inglesi.
Probabilmente con una breve ricerca fatta su internet, i sanitari hanno scoperto che si trattava di larve di una mosca il cui nome scientifico è Cochliomyia hominivorax, comunemente chiamata Screw worm, ossia verme cacciavite, una mosca le cui femmine quando sono incinta cercano degli animali, soprattutto bovini, che abbiano una qualche ferita dove loro possono depositare le larve che cresceranno nutrendosi del sangue e dei tessuti dell'animale stesso.
Queste mosche se non trovano niente di meglio si possono anche servire degli uomini depositando le larve su piccole ferite.
Un tempo queste mosche erano un grande problema negli Stati Uniti perché attaccavano le grandi mandrie di bovini provocando grandi danni economici.
Cosi nel 1959 il governo americano aveva lanciato una campagna di eradicazione di queste mosche introducendo dei maschi sterili che a poco a poco hanno sostituito tutte le mosche maschio e le hanno fatte estinguere.
Ma queste mosche sono ancora presenti in alcune aree del Centro e del Sud America e Rochelle Harrris ricordò che un giorno in Perù era stata assalita da uno sciame di mosche, che probabilmente in quella occasione erano riuscite a penetrare nel suo orecchio depositando le larve.
I medici dell'ospedale dapprima hanno tentato di "soffocare " le larve mettendo nell'orecchio di Harris dell'olio di oliva ma poi, fallito il tentativo, hanno optato per l'intervento chirurgico per rimuoverle.
Dall'ospedale i medici del Royal Derby Hospital hanno spiegato alla stampa inglese che se la famiglia di insetti avesse continuato a "masticare" i tessuti, avrebbe potuto intaccare i nervi facciali della ragazza causando la paralisi della muscolatura del viso.
Ora la storia , che sembra quasi una sceneggiature da film dell'orrore, si è conclusa ma rimarrà conosciuta perché Harris è stata protagonista, suo malgrado, di un documentario di Discovery Channel che l'ha raccontata.
19 luglio 2013