Resveratrolo, protegge la salute ma un bicchiere di vino rosso non basta
Il resveratrolo è un antiossidante che si trova nella buccia dell’acino d’uva, quindi lo troviamo nel vino, ma anche molte piante lo producono per proteggersi dall’attacco di funghi o batteri.
In realtà si tratta di un fenolo al quale vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, antitumorali e di fluidificazione del sangue.
Ora la ricerca dell'Università di Maastricht, pubblicata da Cell Metabolism, riferisce delle conclusioni per cui il resveratrolo riduce i fenomeni di ipertensione e gli zuccheri nel sangue.
Sono stati 11 i volontari che si sono sottoposti allo studio, tutti uomini e tutti obesi con alto rischio di contrarre la sindrome metabolica. In altre parole le persone coinvolte rischiavano ictus, infarto e diabete tipo 2.
Ai volontari sono stati somministrati per un mese 150 mg quotidiani di resveratrolo con il risultato, in tutti e 11, di una riduzione dei grassi epatici, della pressione sistolica e degli zuccheri nel sangue. I ricercatori riferiscono che gli effetti sono paragonabili a quelli di una dieta stretta con esercizio fisico associato.
Sembra una buona notizia, ma attenzione, è importante leggerla nel giusto modo. E’ possibile che molti associno l’azione antiossidante in questione con quella benefica di un bicchiere di vino rosso. E’ facile quindi che ci si possa sentire autorizzati ad esagerare un po’.
In realtà la quantità di resveratrolo contenuta in un litro di vino (e solo in alcuni vini), stando al dato della Società Italiana di Alcologia (SIA), oscilla mediamente da 0,6 a 0,8 milligrammi.
Vien da sé che per arrivare ai 150 mg quotidiani somministrati ai volontari della ricerca occorrono diversi litri di vino.
Quindi, l’alternativa può essere quella, dopo aver parlato con il proprio medico, di assumere la sostanza in forma di compresse.
Fonti:
http://www.cell.com/cell-metabolism/fulltext/S1550-4131(11)00386-X
http://sia.dfc.unifi.it/documenti/Conf_naz.SIA_Vibo.pdf
Pubblicato 7/11/2011