Arriva un aiuto per la BPCO
Un morto ogni 15 secondi nel mondo, con 2,6 milioni di malati e 18 mila decessi all'anno soltanto in Italia.
Sono i numeri della Bpco (broncopneumopatia cronico ostruttiva), fra le emergenze nel mirino dei 20 mila esperti riuniti a Vienna per il congresso della Società europea di malattie respiratorie (Ers). Contro la grave malattia - che secondo l'Organizzazione mondiale della sanità sarà entro il 2030 la terza causa di morte nel pianeta - è all'esame delle autorità regolatorie Usa una nuova terapia salva-polmoni.
Si chiama roflumilast e rappresenta a detta degli specialisti "una svolta storica".
Per la prima volta, infatti, oltre ai classici broncodilatatori, un farmaco da assumere per bocca riduce le riacutizzazioni e migliora la funzionalità polmonare.
Una novità che 'parla' un po' d'italiano: Leonardo Fabbri dell'ateneo di Modena e Reggio Emilia è l'autore di due ricerche sulla molecola.
I risultati di 4 studi clinici multicentrici (due della durata di 6 mesi e due di un anno) - riferisce una nota - hanno dimostrato che roflumilast, pillola antinfiammatoria 'once a day' (a singola somministrazione giornaliera) sviluppata dalla svizzera Nycomed, oltre a migliorare la funzionalità polmonare riduce in modo statisticamente significativo e clinicamente rilevante (del 15-37%) le riacutizzazioni nei pazienti con Bpco da moderata a grave, anche associata alla terapia standard.
Gli studi, condotti in 10 Paesi fra i quali la Penisola, hanno coinvolto 4.500 pazienti.
"Roflumilast è un inibitore della fosfodiesterasi 4 (PDE4) e potrebbe rappresentare un importante nuovo trattamento per la Bpco - afferma Fernando Martinez dell'Università del Michigan, principale autore degli studi durati 12 mesi - Abbiamo bisogno di nuove alternative per i pazienti e i risultati di questi studi confermano i benefici sperati. La nuova molecola riduce le riacutizzazioni e migliora la funzionalità polmonare, anche in pazienti in cui è molto scarsa".
La molecola, aggiunge Fabbri, professore di medicina respiratoria all'Università di Modena e Reggio Emilia e principale autore dei trial di 6 mesi, "ha una modalità d'azione rivoluzionaria e nei prossimi anni potrebbe diventare l'unica alternativa completamente nuova per il trattamento della Bpco.
I risultati, oltre a confermare i miglioramenti importanti, prolungati e statisticamente significativi della funzionalità polmonare, mostrano che roflumilast ha anche rivelato una tendenza a ridurre le complicanze se somministrato in aggiunta ai broncodilatatori a lunga durata d'azione per via inalatoria", puntualizza l'esperto.
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Pagina pubblicata il 14 settembre 2009