Zucchero, proposta Usa: è una sostanza d'abuso come l'alcol e va tassato

Sulla rivista Nature, da parte di un gruppo di ricercatori dell'University of California a Los Angeles, è uscito un articolo con una proposta estrema: lo zucchero è una sostanza da abuso, come l'alcool e il fumo, e come tale deve essere investita da controlli e limitazioni dello Stato.

L'obesità è direttamente collegata con l'abuso di zuccheri e le malattie a questa legate sono responsabili di 35 milioni di morti all'anno nel mondo.

In grandi quantità aumenta la pressione, altera gli equilibri ormonali e danneggia il fegato, proprio come l'alcool.

Claire Brindis, una ricercatrice, ha detto che non basta spingere per il cambiamento delle abitudini alimentari, ma bisogna fare degli interventi che coinvolgano la comunità, non solo migliorando l'informazione.

Alzare le tasse su prodotti che lo contengono, controllare l'accesso ai cibi ad alto contenuto di zucchero, adottare regole severe sui distributori automatici, non deve essere considerato una forma di proibizionismo, dice Laura Schmidt, un'altra ricercatrice, ma un modo per scoraggiarne l'assunzione, come nei paesi in cui si è introdotta una tassa sui cibi spazzatura.

In Danimarca e in Ungheria sono state introdotte tasse sui grassi saturi, e in Francia sulle bibite dolci, come  i soft drinks, per intenderci, che possono contenere anche modiche quantità di alcool, ma che contengono soprattutto zucchero.

Vale la pena di introdurre misure di questo tipo? Certo, meglio che niente. Chi se le ricorda le campagne contro il fumo nei cinema? "le camere a gas esistono ancora, e si paga per entrare".

Alla fine il divieto vinse, e ora ci sembra normale non fumare al cinema.

Certo se continuiamo ad accettare le pubblicità in cui la brava madre massaia anni 50 mette a tavola al posto dell'acqua una bevanda ad alto tasso di zucchero invece di vietarla come dannosa per la gente non andremo da nessuna parte (ma almeno, sappiamo il numero della gente che non beve acqua a tavola e l'ha sostituita con una bevanda zuccherata ? potremmo capire quanto è grave il problema...).

Allora proviamo a pensare cosa si potrebbe fare, ancora. Incentivare la distribuzione di snack a ridotto contenuto di zuccheri e a lento assorbimento (per intenderci a basso indice glicemico) nei distributori automatici.

Sostenere industrie alimentari che riforniscano bar e pizzerie di prodotti a basso contenuto di carboidrati. Corsi di cucina a carico del servizio sanitario pubblico per i cittadini affetti da diabete.

Premi ai cuochi che inventano menu a basso contenuto di carboidrati e grassi saturi.

Poi ognuno mangi quel che vuole, come già facciamo per alcool e fumo, ma lo Stato la sua parte la deve fare, che sia emettere leggi o lavorare per cambiare la cultura.

Lisa Canitano

Pagina aggiornata il 5 febbraio 2012

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