Calabroni, api e vespe: istruzioni e precauzioni in caso di punture
In estate si è più esposti alle punture di vespe, api, calabroni e gialloni. Riescono a fare il nido nei posti più improbabili, tra le crepe di un muro, sui rami degli alberi o sotto le grondaie dei tetti. Basta un luogo asciutto e soleggiato ed il gioco e fatto.
In estate, stare all'aria aperta, specie se in campagna, potrebbe rappresentare un pericolo. Le punture di questi insetti il più delle volte si risolvono con un dolore o un gonfiore o un prurito. Vi sono altri casi, invece, che alcuni soggetti allergici possono rispondere alla puntura con una grave reazione generalizzata, a volte con uno shock anafilattico che, raramente per fortuna, può anche essere letale.
A fare il punto è la Fondazione Maugeri che in una nota, oltre ad informare che è attivo il Servizio autonomo di allergologia e immunologia clinica diretto da Gianna Moscato, offre qualche utilissima informazione.
Chi lavora all'aria aperta, come i giardinieri, gli agricoltori, gli operai, è maggiormente esposto. Occorre sapere, precisano gli esperti, che la zona della puntura può rappresentare un fattore di rischio più rilevante. Le parti del corpo che procurano maggiori problemi sono il collo e il viso. Inoltre la puntura dell'ape è più rischiosa di quella della vespa.
Poi c'è da tenere in considerazione il fattore età, le persone anziane sono maggiormente a rischio se hanno patologie cardiache o la pressione alta. Il fattore farmaci: se vengono assunti Ace inibitori o beta-bloccanti. Infine anche l'alcol può fare la differenza.
E' importante, spiegano dalla Fondazione, fare attenzione alla reazione dopo la puntura. Se dopo l'incontro sgradevole con un imenottero la vittima osserva una reazione mai avuta prima "deve andare subito al Pronto soccorso – spiega Gianna Moscato - soprattutto in presenza di sintomi gravi e generalizzati come difficoltà a respirare, senso di mancamento e dolori in zona epigastrica".
Mentre se i sintomi sono quelli di "reazione locale estesa" è consigliabile rivolgersi al medico curante. Sarà lui a decidere se inviare il paziente ad un centro specializzato.
Le persone alle quali è stata diagnosticata un'allergia al veleno di imenotteri, aggiunge Moscato, "devono sempre portare con sé un preparato a base di adrenalina per auto somministrazione".
Le altre raccomandazioni degli esperti riguardano la prevenzione, soprattutto per le persone allergiche. Indossare vestiti chiari quando si è all'aria aperta, evitare forti odori ed evitare di camminare scalzi sull'erba. Viaggiare in auto con i finestrini chiusi, mentre ai motociclisti è raccomandata una protezione con casco integrale e guanti.
E' importante inoltre ricordare che gli insetti in questione attaccano solo se minacciati.
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17 luglio 2012