HPV, il "Progetto 100 domande" sul Papilloma virus
Perché fare le 100 domande sull'HPV? Da gennaio 2008 partirà la campagna di vaccinazione gratuita per le ragazze nel 12° anno di vita.
Per quanto riguarda l'uso del test, questo è raccomandato solo in alcuni contesti particolari, ma non ancora come test di screening
Ma nel 2006 e nel 2007 il test e il vaccino HPV sono stati oggetto di una pesante campagna mediatica, non sempre corretta e non ancora sopita. Sempre di più il test HPV è presentato come un'alternativa al 'vecchio' pap test e il vaccino HPV come un farmaco 'salvavita'.
Sempre più spesso sia le utenti che gli operatori degli screening si devono confrontare con domande sull'HPV, non tutte di facile risposta. A parte poche eccezioni, non è facile trovare in rete un'informazione di qualità e in lingua italiana sul papillomavirus.
L'HPV comporta anche sfide comunicative non indifferenti, legate a due tematiche difficili come le malattie sessualmente trasmissibili e i tumori. Studi recenti evidenziano che, comunque utilizzato, il test HPV tende ad indurre un preciso carico d'ansia, aggiuntivo rispetto a quello legato alla diagnosi di pap test anormale.
Come è nato il Progetto 100 domande'
L'Osservatorio Nazionale Screening ha tra i suoi scopi quello di promuovere la qualità della comunicazione. Nel 2003 ha favorito la nascita del Gruppo di Lavoro Interscreening sulla comunicazione (GDLIS), che raccoglie operatori del GISCi, GISMa, e GISCoR
Tra gli obiettivi del GDLIS c'è quello di sviluppare una informazione di qualità sugli screening oncologici. I primi due progetti riguardano l'HPV e lo screening del carcinoma del colon retto.
Da chi è formato il gruppo di lavoro delle 100 domande HPV'
E' formato da 11 operatori con diversi profili professionali: infermieri, ostetriche, biologi, ginecologi, patologi, oncologi, epidemiologi, la maggior parte membri del GISCi.
Gli operatori sono coinvolti nello screening citologico con varie modalità : dal contatto diretto con le utenti nei Front Office telefonici e negli ambulatori di 1° e di 2° livello alla gestione dei programmi di screening e alla partecipazione a studi sull'HPV.
Il lavoro è coordinato da Carla Cogo (coordinatrice del progetto 100 domande) e Anna Iossa (coordinatrice del progetto 100 domande HPV).
I membri del gruppo sono: Debora Canuti, Screening AUSL Rimini; Tiziana Capriotti, Screening AUSL Rimini; Francesca Carozzi, CSPO Firenze; Carla Cogo, Istituto Oncologico Veneto, Padova; Teresa Dalla Riva, ULSS 16 Padova; Annarosa Del Mistro, Istituto Oncologico Veneto, Padova; Paolo Giorgi Rossi, ASP Lazio; Anna Iossa, CSPO Firenze; Maria Mancini, CSPO Firenze; Gioia Montanari, CPO Piemonte; Giovanna Tasinato, ULSS 16 Padova.
Che tipo di donne hanno partecipato ai gruppi focus'
In totale 62 donne hanno partecipato a otto gruppi focus. L'età media era di 46 anni (25 la più giovane e 73 la più anziana). Il 41% era inferiore ai 45 anni.
Il 3% aveva completato le elementari, il 21% le medie inferiori, il 56% le medie superiori. Il 20% erano laureate.
Il 71% aveva una occupazione, il 25% erano casalinghe, il 2% pensionate e un altro 2% studentesse.
Sono davvero 100 le 100 domande?
No, ma continuano a crescere e potrebbero diventare molte di più.
Leggi le domande e le risposte
Pagina pubblicata il 21 giugno 2007