Celiachia, individuato un test del sangue per la diagnosi precoce
Uno studio tutto italiano che dimostra la possibilità di prevedere l’insorgenza della malattia Celiaca mediante un’analisi del sangue prima del suo esordio e della positivizzazione dei test diagnostici classici.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Immunologic Research dal professor Antonio Puccetti, ricercatore del Laboratorio di Immunologia Clinica e Sperimentale dell’Istituto Gaslini di Genova, in collaborazione con il professore Claudio Lunardi e la dottoressa Giovanna Zanoni dell’Università di Verona.
Lo studio nacque qualche anno fa quando i ricercatori scoprirono che una infezione da Rotavirus poteva essere causa scatenate della celiachia: il passo successivo è stato quello di chiedersi se sarebbe potuto essere possibile sfruttare questa informazione a favore del paziente.
Il primo passo fu lo scoprire che i soggetti affetti da celiachia, ma non i soggetti sani, producono anticorpi diretti contro una particolare proteina del virus detta VP7.
In questo lavoro sono stati studiati oltre trecento bambini geneticamente predisposti a sviluppare la celiachia. Di questi circa il dieci per cento ha sviluppato la malattia nel corso del follow up.
I ricercatori hanno dimostrato che nel sangue di questi bambini erano presenti anticorpi diretti contro la proteina VP7 del Rotavirus, che comparivano anche dieci anni prima dell’insorgenza della malattia.
"Abbiamo quindi messo a punto un test semplice e di facile esecuzione per prevedere l’insorgenza della malattia celiaca nei soggetti geneticamente predisposti”, ha detto il Professor Puccetti.
“Il test realizzato al Gaslini si può eseguire con una semplice analisi del sangue, al momento è disponibile solo presso il nostro laboratorio di ricerca, ma potrebbe diventare in tempi brevi un kit diagnostico commerciale. Il test infatti è stato messo a punto in un formato che è facilmente adattabile anche a scopi commerciali”, conclude Puccetti.
La celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino tenue, dovuta ad una intolleranza al glutine (una proteina contenuta in alcuni cereali: frumento, farro, orzo, segale, avena) assunto attraverso la dieta.
Si tratta di una patologia molto frequente, colpisce 1 persona ogni 100/150 circa in Nord America ed Europa, l’incidenza stimata in Italia è alta.
Secondo l’Associazione Italiana Celiachia i celiaci italiani potrebbero essere 600.000, ma si arriva ad una diagnosi solo in un caso ogni 7 persone affette da celiachia. Inoltre l’incremento annuo è del 19%.
La celiachia può colpire qualsiasi fascia d’età, si può manifestare nel bambino come nell’adulto. Nel bambino la celiachia si presenta più comunemente con sintomi intestinali classici (diarrea, dolore addominale ecc.) e ritardo della crescita. Nell’adulto si può presentare anche con sintomi extraintestinali (ad es. anemia).
di Antonio Luzi
Pubblicato il 17/5/2013
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