Il peso va perso progressivamente
Una maledizione a singhiozzo. Il 30% degli italiani extralarge è vittima infatti dell'effetto yo-yo: la sindrome del peso oscillante, che porta a cambiare taglia anche a distanza di pochi mesi.
La stima arriva da Giuseppe Fatati, presidente dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), che ha ricavato il dato dalla sua esperienza nel Centro di nutrizione clinica dell'Ospedale di Terni.
"Su 100 persone obese o in forte sovrappeso che vengono per un controllo o una cura, 30 sono colpite dalla sindrome, e non si spiegano perché dopo una dieta tornano a ingrassare più di prima", spiega Fatati ieri a Roma, in occasione dell'Obesity Day 2008.
Non a caso, lo slogan di quest'anno invita a 'Non rimbalzare da una taglia all'altra. Fai centro!'. "Abbiamo scelto questo messaggio - dice Fatati - perché molte persone, quasi la totalità, non sanno che uno dei segreti dello star bene è il mantenimento del peso ideale, una volta raggiunto con una corretta dieta. Se lo si lascia oscillare non solo non si dimagrisce, ma si ingrassa di più.
Si è visto che la fluttuazione del peso interferisce sui livelli di dispendio energetico, sia per quanto riguarda la composizione corporea, sia per il rischio di una patologia cardiovascolare. Ad ogni oscillazione - continua l'esperto - la massa magra perduta viene ricostituita solo parzialmente, così il peso ripreso dopo una dieta è qualitativamente più ricco di massa grassa".
Non solo, quando si torna a lievitare sulla bilancia, il grasso si accumula sull'addome. "Arriva, o peggiora la quantità di grasso addominale che è particolarmente insidioso per la salute", avvisa Fatati.
Per approfondire:
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Pagina pubblicata il 30 settembre 2008