Giovani più miopi per l'uso di smartphone, tablet e pc
Tra 30 anni avremo una generazione di miopi, visto che 30 anni fa un europeo su 10 era affetto da miopia mentre oggi c'è ne sono più di tre su 10.
A lanciare l'allarme è Antonio Scialdone, direttore dell'Ospedale oftalmico Fatebenefratelli, al Congresso Internazionale di Chirurgia della Cataratta e della Refrattiva, in svolgimento a Milano il 18 ed il 19 di questo mese.
Il motivo principale, secondo Scialdone, risiede da una parte nell'eccessivo tempo trascorso dai giovani davanti allo schermo televisivo e, soprattutto negli ultimi anni, dallo sviluppo dell'elettronica che ha portato un numero enorme di giovani ad usare smartphone e tablet, oltre all'uso di personal computer.
I giovani passano troppo tempo con i loro occhi vicinissimi a questi piccoli schermi e ciò provoca un "continuo sforzo di messa a fuoco, un prolungato accomodamento della vista per vedere da vicino", il che equivale a dire che l'occhio a lungo andare finirà per avere difficoltà a vedere da lontano, per cui è meglio avere televisori con grandi schermi che fanno si che i bambini ne stiano a distanza adeguata.
Un altro problema che influisce sulle capacità visive è legato alla luce blu che viene diffusa da smartphone e tablet e monitor.
Questa luce blu penetra fino alla retina provocando sfocature e riduzione del contrasto.
Mentre per i giovani, che passano ora davanti ad un computer magari giocando ad un videogame, il rischio è quello di essere meno sollecitati a batter le palpebre inducendo una alterazione del film lacrimale, che rappresenta la principale difesa alle infezioni batteriche corneali e congiuntivali, assieme alla palpebra.
Diffondendosi uniformemente sull'epitelio corneale, la pellicola lacrimale prodotta quando si battono le palpebre funge da barriera protettiva agli agenti batterici esterni.
Scialdone ha concluso ponendo un ulteriore elemento sul tavolo della discussione ed è quello legato alla situazione ambientale, che legato alla predisposizione genetica, ha una importante influenza, nello sviluppo delle miopie.
Infatti due studi, che sono stati pubblicati sulla rivista scientifica "Oftalmology" mettono in evidenza i danni provocati dalla scarsa abitudine dei nostri figli a stare sotto la luce naturale.
Le ricerche hanno dimostrato che i bambini che passano più tempo all'aperto, hanno meno problemi di miopia perché la dopamina, sostanza che svolge un ruolo fondamentale per trasmettere le immagini al cervello con la luce naturale, sembrerebbe in grado di evitare una eccesiva crescita dell'occhio, fenomeno che porta alla miopia.
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18 ottobre 2013