Aumentano i malati cronici, ma restano le difficoltà di accesso ai servizi
Il 45,6 della popolazione Italiana, sopra ai 6 anni, è affetto da una malattia cronica, ossia 25 milioni, di cui 7,6 milioni in forma grave e 8,1 milioni da più di tre contemporaneamente, ma nonostante questo, restano ancora elevate le difficoltà d’accesso ai servizi e differenti, le situazioni tra le varie zone del paese.
Questi sono alcuni dei dati emersi, nel corso della 1° Conferenza Italiana sull’accesso alle cure nelle malattie croniche, organizzata oggi a Roma da Nps Italia Onlus, con il patrocinio di varie istituzioni pubbliche.
La localizzazione non uniforme dei centri sanitari di diagnosi, cura e riabilitazione, nel paese porta a ritardi nei tempi di diagnosi e cure e promuove il fenomeno della migrazione sanitaria, soprattutto dal Sud verso il Nord.
La difficoltà del passaggio dall’assistenza sanitaria di base e quella specialistica si somma a quelle d’accesso ai farmaci, vista l’ampia differenza dei prontuari farmaceutici tra le varie regioni e alla scarsezza delle ore disponibili per l’assistenza domiciliare.
Il quadro che ne viene fuori è la fotografia di quello che vediamo, leggiamo e viviamo giornalmente, ed è anche lo stimolo a fare meglio e di più, perché sebbene il Servizio Sanitario Nazionale abbia progressivamente aumentato le aree dedicate alla riabilitazione e alla degenza di lungo termine e favorito lo sviluppo dei servizi sanitari nel territorio, c’è ancora troppa differenza tra le regioni Italiane.
Pubblicato il 21/9/2010