L'Omega 3 in gravidanza favorisce lo sviluppo cerebrale dei bambini?
Una recensione critica delle evidenze fino ad oggi esistenti ha trovato non esserci alcuna prova decisiva che dica se l'assunzione dell'acido grasso Omega 3 da parte di madri incinte favorisca lo sviluppo cerebrale dei bambini.
"Ci sono molti test clinici fatti con donne hanno assunto omega 3 e vi sono stati risultati molto differenti", ha detto la coordinatrice dello studio Jacqueline Gould, del Women's and Children Health Research Institute di Adelaide, Australia, "abbiamo riscontrato che non c'è stato alcun effetto positivo o negativo sullo sviluppo della vista o del sistema neurologico del bambino."
Il team australiano, che ha pubblicato i suoi risultati il 30 gennaio sull'American Journal of Clinical Nutrition, ha analizzato i dati provenienti da 11 studi clinici nei quali 5.272 persone hanno ricevuto, in forma casuale (random) l'Omega 3 oppure hanno avuto un placebo durante la seconda metà della loro gravidanza.
Nei vari studi esaminati il dosaggio di Omega 3 assunto dalle madri è variato da 240 a 3.330 mg al giorno e l'età in cui è stato controllato lo sviluppo cerebrale e lo sviluppo della vista nei bambini è stata compresa fra quella neonatale fino a sette anni di età.
Gli autori dicono che da un lato molti degli studi includevano pochi partecipanti per poter distinguere le sottili differenze che ci si aspetta da studi nutrizionali, e dall'altro escludevano le gravidanze a rischio (nelle quali forse si sarebbero potute vedere grandi differenze) e che non hanno seguito i bambini per un tempo sufficiente durante il loro sviluppo.
"La nostra analisi evidenzia che sono necessarie ulteriori ricerche", ha spiegato la Gould a Reuters Healt
L'Omega 3 è fondamentale per un sano sviluppo del cervello del feto e si trova comunemente nei pesci grassi come il tonno, lo sgombro e le sardine.
Il cervello umano e gli occhi contengono grandi quantità di acido docosaesaenoico (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA), entrambe forme di Omega-3.
I feti nell'utero materno possono ottenere DHA dalle riserve di grasso delle loro madri, e da alimenti e integratori consumati durante la gravidanza.
La speranza che gli omega-3 e gli integratori possano migliorare lo sviluppo del cervello deriva da un ampio studio, svolto in Danimarca, in cui molte madri hanno riferito di mangiare più pesce ed aver avuto perciò figli con maggiore sviluppo neurologico e motorio nei primi mesi.
L'autore dello studio, il dottor Sjurdur Olsen, responsabile del Centro per la Programmazione Fetale a Copenaghen, avverte, tuttavia, che in Danimarca, le madri che mangiano più pesce tendono ad essere più istruite e benestanti, entrambi fattori che potrebbe essere importanti nello sviluppo di un bambino.
Altri studi hanno trovato che in una donna incinta l'assunzione di olio di pesce non aumenta il QI del figlio o migliora lo sviluppo visivo del suo bambino. (fonte: Salute storia Reuters del 29 settembre 2011.)
Tuttavia, le organizzazioni internazionali, tra cui l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, approvano e promuovono l'uso dell'Omega-3 per le mamme in attesa, ha osservato Harry Rice, vice presidente degli affari regolatori e scientifici presso l'Organizzazione mondiale per EPA e DHA Omega-3 (un'organizzazione commerciale ndr).
"E' a causa della scienza che molte organizzazioni e agenzie governative di tutto il mondo raccomandano DHA per le donne incinte e in allattamento", Rice ha spiegato a Reuters Salute in una e-mail.
Potrebbe essere troppo presto per giungere a una conclusione definitiva su questo argomento, ha spiegato Elvira Larqu dell'Università di Murcia in Spagna, che ha fatto una revisione indipendente degli studi clinici sul DHA in uno studio 2012.
Elvira Larqu ha convenuto che sono necessari più studi. In quelli analizzati nel nuovo rapporto ci sono varie debolezze, compreso il fatto che non tutte le fonti di DHA sono stati contabilizzati nelle diete delle madri, e che i test per misurare l'intelligenza si basano su test soggettivi, come ad esempio l'osservazione di un bambino che gioca con un giocattolo.
Olsen ha detto che la discrepanza tra l'incoraggiamento ufficiale per le mamme affinché assumano DHA nel periodo prenatale, e la prova reale dei loro effetti positivi, deriva, probabilmente, da un pio desiderio.
"La gente vuole avere qualche buona notizia", ha detto. "C'è un forte desiderio di disporre di mezzi semplici per ottenere effetti forti."
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Marzo 2013