Mangiare tutti i giorni, ma digiunare per 12 ore. Arriva la dieta dell'orologio
Una recente ricerca suggerisce che non è ciò che si mangia, ma quando e per quanto tempo si mangia ogni giorno, che determina la capacità o meno di rimanere magri.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista specializzata Cell Metabolism, da un gruppo di ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di San Diego, in California.
Il digiuno, limitando l'apporto calorico con un intervallo tra le otto e le 12 ore di "digiuno" al giorno, può aiutare a tenere lontano l'aumento di peso ed a prevenire e addirittura abbassare gli alti tassi di colesterolo, ridurre l'obesità e il diabete di tipo 2.
E' un po' ciò che ci dicevano i nostri genitori, quando ci spiegavano che si mangiava all'ora del pasto e non quando ne avevamo voglia.
La ricerca suggerisce e conferma che il digiuno altera l'equilibrio dei batteri che si trovano nell'intestino e controllano il metabolismo.
Nello studio pubblicato su Cell Metabolism, sono stati coinvolti topi da laboratorio, ma i ricercatori si sono detti convinti che i risultati potrebbero essere applicati anche agli esseri umani.
Già due anni fa, in un altro studio si era visto che i topi nutriti con una dieta ricca di grassi, ma con un ritmo di assunzione del cibo solo per otto ore al giorno, per poi attendere altre otto ore prima di mangiare di nuovo, erano più sani e più magri rispetto ai topi che avevano accesso allo stesso cibo per tutto il giorno, pur consumando lo stesso numero di calorie.
Lo studio si è svolto dando a quattro gruppi di topi differenti diete.
Una prima dieta con un alto tasso di grassi e saccarosio, una seconda con un alto contenuto di fruttosio, una terza ricca in grassi e saccarosio e un'ultima con normale cibo per topi.
Ad alcuni degli animali coinvolti è stato permesso di nutrirsi quando volevano durante le ore in cui erano svegli, altri sono stati obbligati a rispettare orari fissi per alimentarsi con intervalli fra un pasto o l'altro di 9, 12 o 15 ore.
Alla fine dell'esperimento si è visto che i topi che avevano osservato un orario definito per alimentarsi erano, rispetto a quelli che si erano alimentati senza osservare regole orarie, più sani e più agili.
Satchidananda Panda, uno dei ricercatori del Salk Institutes for Biological Studies, che ha curato lo studio, ha spiegato che "Mangiare in un intervallo di tempo limitato non solo ha agito sulla prevenzione, ma ha anche fatto perdere peso a quelli che già avevano qualche chilo di troppo".
Il professor Panda ha aggiunto che "per i biologi, questo studio offre un nuovo paradigma per comprendere le cause profonde di alcune malattie metaboliche ed il funzionamento del microbioma intestinale, e ci aiuta a spiegare gli effetti indesiderabili che compaiono quando si segue uno stile di vita, contrassegnato con abitudini alimentari irregolari".
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19 gennaio 2015