Nelle carote viola sostanze antinfiammatorie e molti antiossidanti
La carota viola, da cui derivano le odierne carote arancioni, ottenute per selezione più di 500 anni fa dagli Olandesi, oramai presenti solo in alcuni paesi e in piccole aree, possiedono, per i ricercatori australiani consistenti proprietà antinfiammatorie e grazie all’antocianine anche potenti antiossidanti.
Le antocianine, pigmenti idrosolubili, della famiglia dei flavonoidi, responsabili della colorazione che va dal rosso al blu, di diversi fiori e frutti, sono presenti nelle carote viole in quantità maggiore, anche di 28 volte, che nelle carote arancioni.
Per verificare l’ipotesi, i ricercatori dell’University of Southern Queensland, hanno sottoposto dei topi, ad una dieta, ricca di carboidrati e grassi, con conseguente peggioramento dello stato della loro pressione, del cuore e del fegato.
Aggiungendo poi succo di carote viola, alla loro alimentazione, per i successivi 60 giorni, si sono accorti, che nonostante il perdurare della loro alimentazione, “assolutamente terribile”, come la definisce Lindsay Brown, coordinatore della ricerca, i valori della pressione, degli zuccheri e degli altri scompensi a carico del cuore e del fegato erano tornati nella norma.
Confermato nei dati il loro potere antiossidante e antinfiammatorio, per i ricercatori, la prossima sperimentazione si farà sull’uomo e nel frattempo rammentano di, non pensare che le carote viola da sole bastino a correggere sbagliate abitudini alimentari, ma con una giusta dieta e un po’ d’esercizio fisico, possono essere realmente d’aiuto.
Pubblicato il 11/8/2010