Gli ultimi saranno beati se i primi saranno ascoltati.

In Pane e cioccolata, un film di Brusati degli anni '70, il personaggio interpretato da Manfredi emigra in Svizzera, si tinge di biondo per nascondere la sua provenienza e per difendere il piccolo benessere raggiunto.

Oggi l'operaio iscritto alla Fiom vota per la Lega, o per Berlusconi, esattamente per gli stessi motivi; rimossa la propria origine, magari di terrun emarginato, il bisogno avvertito è quello di consolidare status sociale, sicurezza e vantaggi materiali. Interessi di parte e non comuni.

Come ricorda Luigi Cancrini sull'Unità, all'inizio degli anni '80 gli abitanti delle borgate romane smisero di votare per il PCI dopo aver ottenuto acqua, luce, gas, fognature e fermate dell'autobus. Petroselli, grande sindaco comunista, s'adoperò in modo concreto per migliorare le condizioni di vita di quel popolo di emarginati, che poi votò a destra perché minacciato dai nuovi arrivi di immigrati (del nostro sud).

Oggi come allora, la destra manifesta grande capacità nell'intercettare l'atteggiamento paranoico di alcune sacche di popolazione. E' scritto nel DNA delle genti che abitano ogni angolo della terra: esiste una corrispondenza direttamente proporzionale tra paranoia e aggressività. Alzare la percezione d'insicurezza (e in questo la destra è maestra) per condurre l'elettore su posizioni conservatrici e retrive.

Berlusconi rivendica e promette sicurezza, urla a pieni polmoni la sua politica di protezione dei grandi e piccoli interessi. Ecco quindi che l'operaio, l'impiegato, l'artigiano e il piccolo imprenditore gli si affidano convinti di far parte della 'specie protetta'.

Alcune Regioni passano alla destra. Aree del paese per nulla ricche e che sopravvivono grazie al denaro sottratto al nord ed elargito da uno Stato 'ladrone e centralista'; per questi elettori non ha alcuna rilevanza il programma federalista della Lega che, tagliando i finanziamenti, peggiorerà la loro sanità.

Sembra un nonsense, un darsi la zappa sui piedi, ma è così che va in una società complessa, in un paese che trova la sua identità solo durante la finale dei campionati mondiali di calcio. Gli operai votano per il padrone, un padrone insofferente delle conquiste garantiste compiute dalla sinistra; non è un sovvertire l'ordine naturale delle cose, è solo un giro di boa: alcuni ce la faranno a conservare o a migliorare la propria condizione esistenziale, gli esclusi andranno invece ad ingrossare le fila dei nuovi emarginati, in attesa di una sinistra che accolga le loro istanze per un successivo giro di boa.

Il naufrago del Titanic, che ha guadagnato il suo posto nella scialuppa di salvataggio, prende a remate sulla testa chi è ancora in acqua; questa è la sintesi.

Non è facile parlare agli elettori di questo paese. Non lo è se l'interlocutore di sinistra, irrigidito su vaghi ideali di una diffusa giustizia sociale, perde le capacità di ascoltare di vedere e di prevedere.

In una contesa elettorale, il popolo è arbitro sovrano; guai ad ignorarne umori, aspettative e percezioni. Mantenere il governo di una nazione perseguendo accanitamente il nobile ideale leninista, il bene del popolo, di tutto il popolo, nessuno escluso, è un autentico suicidio politico se la sinistra italiana non riprendere a parlare e ad agire come un Soviet Supremo.

Se aiutiamo le ragazze rom (italiane o straniere che siano) ad uscire dai campi spingendole verso un apprendistato di lavoro come sarte, stiamo usando uno stile 'sovietico' di distruzione di una cultura o stiamo offrendo un'opportunità 'illuminista' a degli esseri umani'

Quando premiamo sulle donne romene di basso livello socio culturale affinché adottino una contraccezione (loro, spesso abituate ad abortire più volte), stiamo violentando la loro cultura tradizionale o le imbarchiamo sulla nave dell'emancipazione femminile, che noi consideriamo una delle grandi conquiste dell'800 e del '900'

Sollevare dal carico fiscale un ceto medio composto da quadri direttivi e da piccoli imprenditori, offrire, ad esempio, la possibilità di detrarre la colf (un autentico costo di produzione del reddito familiare), significa fare i soliti interessi dei 'benestanti' o difendiamo la loro potenzialità di contribuire economicamente al sistema'

In una società occidentale a capitalismo avanzato i diseredati vanno protetti allo stesso modo dei lavoratori precari, dei giovani in cerca di lavoro, dei ceti a basso e medio reddito, che portano il gettito fiscale su cui si regge lo Stato. L'efficienza dei servizi pubblici protegge anche i ricchi, i ceti medi sono ben lieti di mandare i loro figli nelle scuole pubbliche, che da noi, a differenza che all'estero, sono considerate migliori delle private, e di farsi operare negli Ospedali pubblici, da sempre garanzia di maggior competenza e sicurezza.

Non abbiamo bisogno di dare il colore della destra al buon funzionamento dello Stato, che incontra il favore di tutti i ceti sociali. Nella sinistra vi è una grande tradizione di controllo del territorio, di spinta al progresso nei confronti delle arretratezze.

Uno Stato socialdemocratico efficiente spinge, stimola, reprime per convincere, non perde la speranza che tutti i cittadini possano contribuire al buon funzionamento delle strutture. Accetta fino in fondo il presupposto del profitto, senza retropensieri (e su questo bisogna fare una riflessione ben ferma), e non dimentica di dare soddisfazione a chi si impegna, né di proteggere (a volte anche da sé stesso) chi scivola del disagio sociale o personale e delinque.

Discorsi difficili, aspri, rischiosi. Ma mai come ora vale la pena di farli..

Perseguire la difesa delle sacche sociali bisognose e difendere gli interessi di quelle più agiate; prendersi cura di quelli che hanno da perdere e di quelli che hanno da guadagnare, per un motivo molto semplice: è l'unica via possibile. Scolarizzare i figli degli ultimi della terra, incalzarli nell'uscire dall'arretratezza, persuaderli all'integrazione ed al rispetto delle nostre conquiste culturali. Di questo abbiamo bisogno e non certo delle ronde padane che soddisfano solo l'appetito forcaiolo sempre più diffuso nel paese.

Si va a destra quando chi paga, non solo i costi di una macchina statale sempre meno efficiente, ma anche la scuola e la sanità per i ceti sociali meno abbienti, vede minacciato il proprio tenore di vita.

Si va a destra quando sale la percezione d'insicurezza anche fisica; bastano pochissimi reati compiuti da qualche immigrato, abilmente cavalcati dalla propaganda di destra, ed il gioco e fatto. E non ha importanza alcuna se la maggioranza dei delitti, sia per numero che per efferatezza, vengono invece compiuti da italiani.

I segnali vanno dati con azioni concrete che soddisfino le attese dei cittadini, Cacciari sostiene che la sicurezza e la legalità non hanno colore; Cofferati a Bologna, Dominici a Firenze, Zanonato a Padova, sindaci di sinistra che hanno intrapreso provvedimenti 'incolore' hanno indignato molte coscienze.

Oggi la sinistra italiana vive la sua sconfitta e lascia il paese nelle mani di una destra dai connotati sudamericani; e questa è una grave responsabilità, non sarebbe un dramma se l'Italia disponesse di una destra che oggi non c'è (quella di Montanelli).

Si apre la riflessione sui motivi della disfatta, alcune teste salteranno, volti nuovi faranno la loro comparsa, ma quello che più preme è che la sinistra impari la lezione che gli ultimi saranno beati se i primi saranno ascoltati.

Mauro David

Pagina pubblicata il 26 maggio 2008

News

Notizie aggiornate sulla salute, la sanità, i diritti, la medicina, e le donne

5xmille

FAI UNA DONAZIONE

I Servizi di Vita di Donna

Ambulatorio ginecologico

Richieste urgenti tel. 366/3540689 tutti i giorni, festivi compresi. Siamo in ambulatorio ogni giovedì dalle 16,00 alle 19,00, ma se avete una urgenza chiameteci e cercheremo di visitarvi.

Aiuto telefonico

Rispondiamo a qualunque domanda sulla salute della donna, tutti i giorni dalle 9,00 alle 19,00 (festivi compresi). TEL. 366/3540689.

Aiuto via email

Scrivici per una consulenza sulla salute, rispondiamo entro 24 ore.

SoS Pillola del giorno dopo

Chiamaci per ogni informazione. Se sei minorenne e hai avuto problemi chiamaci e ti aiuteremo Tel. 366/3540689

Tutti i servizi sono gratuiti (è possibile lasciare un contributo solo se lo si desidera, non verrà richiesto)