Archiviato ricorso su Englaro
Il sostituto procuratore generale della Repubblica di Milano, Maria Antonietta Pezza, ha deciso di archiviare la richiesta presentata il mese scorso da un giornalista e da un medico per la revoca del decreto con cui la Corte d'appello di Milano a luglio aveva autorizzato i familiari di Eluana Englaro, in coma vegetativo da 17 anni, a staccare il sondino dell'alimentazione dell'idratazione.
"Alla luce della decisione della Cassazione che aveva rigettato il ricorso contro la scelta della Corte d'appello, noi non siamo legittimati a prendere alcuna iniziativa", è la spiegazione della procura generale di Milano. Secondo Piero Pirovano, presidente dell'associazione Solidarietà, libertà, giustizia e pace di Vizzolo, nel milanese, e un medico, Paolo Gulisano, presidente dell'associazione Centro aiuto alla vita di Lecco, "non è una sentenza ma un decreto di volontaria giurisdizione e in quanto tale sempre revocabile.
Il decreto è un atto amministrativo viziato per grave travisamento dei fatti e in contrasto con la Costituzione, con la legge civile e con il codice penale". Nella richiesta di revoca si lamentava inoltre che i giudici non avessero disposto "una perizia sulle reali condizioni di Eluana alla luce delle recenti novità in campo scientifico".
Nell'istanza, infine, si sollecitava la procura generale a valutare se in caso di inerzia da parte dei magistrati non si ravvisabile una "colpa grave", non avendo disposto la perizia per valutare le capacità di deglutizione della ragazza. Per la procura generale di Milano, invece, la vicenda da un punto di vista giuridico è chiusa.
Pagina pubblicata il 15 gennaio 2009