Caso Englaro: per Marino padre esemplare
Il 9 febbraio di un anno fa "Eluana Englaro, dopo 17 anni passati senza coscienza in un letto, divenne finalmente libera.
Liberata dall'impegno civile di un padre esemplare e dal sussulto democratico di una parte del Paese che non tollerava l'illecita invadenza dello Stato nell'imporre ad una persona terapie non volute per prolungarne l'agonia".
Così il senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, ricorda per l'ADNKRONOS SALUTE la vicenda di Englaro a un anno dalla morte. "Il dibattito sulla legge per il testamento biologico - dice Marino - fu allora travolto.
E nell'Aula del Senato si arrivò all'approvazione di una legge contro la libertà di scelta, calpestando il principio dell'autodeterminazione dell'individuo.
L'ultima autorevole rilevazione demoscopica (Rapporto Italia 2010, Eurispes) conferma che ben l'81,4% degli italiani è favorevole a una legge che istituisca in Italia il testamento biologico, mentre il 74,5% dei cittadini non condivide l'ipotesi che il medico possa opporsi alle volontà espresse dal paziente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento".
Se la legge sul testamento biologico, ora all'esame della Commissione Affari sociali della Camera, venisse approvata senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato, "il Paese - secondo Marino - farebbe fatica ad accettarla: norme contro le evidenze scientifiche e le libertà individuali, contro la libertà di scelta sulla sospensione di idratazione e nutrizione artificiali, contro la vincolatività delle dichiarazioni anticipate di trattamento, contro il diritto fondamentale di proseguire oppure di sospendere alcune terapie".
A questo punto il senatore del Pd auspica che a Montecitorio "il dialogo sia aperto, franco e libero da condizionamenti ideologici. Solo così - conclude - vi può essere un percorso condiviso e si può sperare in una legge, grazie alla quale ciascuno di noi sia libero di scegliere".
Pagina pubblicata il 03 febbraio 2010