Sul caso Englaro un atto dovuto
"Noi siamo già intervenuti con un atto di indirizzo che non ha fatto altro che sostanziare quella che è la summa dei mandati costituzionali e i pareri del Comitato nazionale di bioetica, di cui siamo portatori".
Ad affermarlo, dopo che il Piemonte ha aperto alla possibilità di accogliere Eluana Englaro nella Regione per dare esecuzione alla sentenza passata in giudicato che consente la sospensione dell'alimentazione artificiale dopo 17 anni di coma vegetativo permanente, è il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che ne ha parlato ieri a Roma a margine di un convegno sulla salute femminile.
"Da parte nostra - ha proseguito Martini - non c'è stata nessuna ingerenza, anzi c'è stata la conferma del ruolo universalistico e di centralità della dignità della persona malata da parte del Servizio sanitario nazionale.
Credo, confermo e ribadisco che il comportamento del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che ha presentato l'atto di indirizzo con me e il sottosegretario Eugenia Roccella, sia stato un atto dovuto".
Pagina pubblicata il 21 gennaio 2009