Sla, primo trapianto di staminali contro la malattia
Sla, un primo intervento è stato eseguito in Italia con un trapianto di cellule staminali prelevate da un feto deceduto per cause naturali.
L'operazione è stata eseguita dall'equipe diretta dal professor Angelo Vescovi dell'Irccs di San Giovanni Rotondo.
Per il paziente colpito dalla Sla ora si apre la speranza che le staminali trapiantate possano influenzare il decorso della malattia fermando, o almeno rallentando, la morte dei motoneuroni che causa la paralisi.
L'uomo affetto da sclerosi laterale amiotrofica (Sla) ha 31 anni ed è il primo di 18 pazienti che saranno operati mensilmente con la stessa procedura.
La tecnica utilizzata è stata messa punto proprio da Vescovi ed impiega cellule staminali cerebrali prelevate da un feto morto per cause naturali. Questo mette al riparo le modalità di intervento da ogni implicazione di tipo etico perché, in sintesi, si è trattato di un atto di donazione di organi.
Sono quindi 18 gli interventi programmati che utilizzeranno le staminali ottenute dallo stesso frammento prelevato al feto.
La tecnica utilizzata consiste nell'aver eseguito tre iniezioni a sinistra del midollo spinale lombare. Il trapianto è stato così eseguito in vicinanza dei motoneuroni, cellule nervose che nei pazienti malati di Sla si deteriorano gradualmente. La morte di queste cellule causa delle paralisi muscolari che progressivamente conducono al decesso del paziente.
Se le due milioni e mezzo di cellule staminali cerebrali trapiantate faranno il loro lavoro, si tratterà di una svolta importante nel trattamento di questa malattia.
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28 giugno 2012