Disabili e gravi e malati di Sla nuovo sciopero della fame
Per i disabili gravi e gravissimi, tra i quali molti malati di Sla, i 600 euro mensili previsti dalla Legge di stabilità per l'assistenza domiciliare sono troppo pochi. "E' una vergogna", dice Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novembre.
Salvatore Usala, presidente del Comitato gli fa eco e annuncia per il 21 novembre prossimo una manifestazione di protesta a Roma. Si presenteranno al ministero dell'Economia senza portare il ventilatore polmonare di scorta, "pronti a morire in diretta tv"
Così i disabili tornano allo sciopero della fame, iniziato qualche settimana fa e interrotto dopo le rassicurazioni date dai ministri Balduzzi e Fornero.
C'era voluta una settimana di sciopero, con tutti i rischi per la salute considerate le già precarie condizioni degli scioperanti, per sensibilizzare i ministri.
L'annuncio del Comitato è quello di uno sciopero della fame che inizierà con una riduzione del 50% dell'alimentazione.
I rischi della mancata nutrizione in questi pazienti sono piuttosto alti, il digiuno abbassa i livelli della glicemia con il rischio di "gravi scompensi".
Sono 200 i milioni di euro promessi dai tecnici, ma per Lamanna non bastano per assicurare l'assistenza continua ai disabili gravi che invece richiede ben altra spesa.
200 milioni si traducono in realtà in circa 600 euro al mese pro capite, la stima invece del Comitato è che ogni famiglia dovrebbe ricevere una cifra di circa 3000 euro mensili.
"I partiti sono impegnati in una campagna anti Grillo - dice Lamanna - e intanto tutti dimenticano la disperazione e la solitudine, la vita delle persone. E' una vergogna".
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14 novembre 2012