Niente soldi per i malati di Sla, disabili verso una nuova protesta
Nulla di fatto per quanto riguarda i malati di Sla, si consuma così una profonda ingiustizia per non essere stati capaci di trovare nella legge di stabilità i soldi per loro. Fornero piange ma Ferrero commenta: ''E' inutile piangere sui diritti massacrati".
Hanno fatto lo sciopero della fame per sette giorni, poi si erano fidati delle promesse. Gli avevano chiesto di sospendere lo sciopero promettendo un intervento.
Invece non è successo niente, ora dalle loro sedie a rotelle o dai letti dove sono costretti annunciano nuove forme di protesta.
Dopo l'ultimo no del governo ai fondi da destinare ai malati di Sla è forte la rabbia. Un tira e molla tra speranze e delusioni.
Qualche giorno fa avevano deciso di protestare nel modo più estremo contro i tagli inseriti dalla spending review. Uno sciopero della fame, per loro già in condizioni di salute precarie.
Si sono privati dell'alimentazione per ben sei giorni contro i tagli che il governo aveva fatto per l'assistenza a domicilio dei disabili gravissimi. Quindi, anche per loro che soffrono di questa malattia, dove la mente resta integra mentre il corpo lentamente li abbandona in modo inesorabile.
Poi è arrivata una speranza, quella dell'impegno del governo ad intervenire e che chiedeva di interrompere lo sciopero della fame.
Alla fine, la doccia fredda. Perché i soldi, ribadiscono dal governo, non ci sono. Il ministro Fornero, che si era impegnata in prima persona a risolvere la questione, ha pianto durante il Consiglio dei ministri dopo aver verificato la mancanza di fondi.
Ora sono pronti a riprendere la protesta, perché la loro vita dipende da una macchina e dall'assistenza specialistica per 24 ore al giorno e di un computer per poter comunicare emozioni e bisogni.
Tutto questo costa moltissimo e le famiglie da sole non ce la fanno a far fronte a spese così importanti.
Dal Comitato 16 novembre onlus garantiscono che passeranno il Natale sotto il ministero dell'Economia in sciopero della fame, se le cose non cambieranno. "Non abbiamo nulla da perdere", dicono.
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista in una nota ha commentato che ''E' inutile piangere sui diritti massacrati, la Fornero e tutto il governo scelgano il popolo invece delle banche e stanzino immediatamente le risorse necessarie per la non autosufficienza, altrimenti avranno sulla coscienza tante vite spezzate".
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2 novembre 2012