Primo trapianto con cellule staminali su fegato affetto da cirrosi
È stato eseguito a Roma, presso il Policlinico Umberto I, per la prima volta nel mondo, un trapianto di cellule staminali su paziente affetto da cirrosi epatica allo stato avanzato.
L'intervento è stato portato a termine nell'ambito di un protocollo di ricerca in cui sono inseriti 20 pazienti con uno stato avanzato della malattia.
Le cellule staminali provengono da un feto abortito per motivi terapeutici. Le cellule trapiantate nel fegato del paziente sono state così prelevate da quello del feto.
In sintesi l'intervento, eseguito una settimana fa, è consistito nell'isolare dal fegato del feto circa 50 milioni di cellule che dovranno rigenerare l'organo del paziente operato.
Successivamente le cellule sono state impiantate nel fegato del paziente con l'obiettivo di ripopolare l'organo affetto da cirrosi creando delle zone sane e funzionanti che possano supportare la parte malata.
L'operazione è stata eseguita sotto il controllo diretto di Domenico Alvaro, Eugenio Gaudio, Pasquale Berloco e Marianna Nuti.
Alvaro ha spiegato che le cellule staminali utilizzate sono pluripotenti, cioè "sono in grado di maturare dando origine a cellule adulte di tipo molto diverso".
L'uso di questo tipo di cellule consente un decorso post operatorio in cui non è necessario somministrare terapie immunosoppressive, perché, ha spiegato Alvaro, "non danno alcun rischio di rigetto".
Ora si tratta di attendere circa due mesi per lasciare il tempo necessario alle cellule staminali di agire.
Se tutto andrà secondo le aspettative, la tecnica utilizzata potrà essere replicata su malati di cirrosi allo stato avanzato che attendono il trapianto ed hanno pochi mesi di vita.
Una procedura, ha spiegato Alvaro,che potrebbe essere utilizzata anche "nei pazienti con l'epatite fulminante e nei bambini colpiti da malattie metaboliche''.
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21 luglio 2012