Trapianti: musica classica per ritardare il rigetto dell'organo
Sappiamo già che la musica è fonte di benessere per le persone, aiuta la psiche e, quando questa sta meglio, anche il corpo ne beneficia. Ecco quindi che una recente ricerca ne descrive gli effetti: riduzione dello stress, rilassamento muscolare, distrazione dal dolore. Tutto quello che occorre per migliorare gli esiti di una terapia clinica.Lo studio, pubblicato sul Journal of Cardiothoracic Surgery, spiega come la musica, almeno nei topi, possa influenzare il sistema immunitario riducendo il rigetto dopo un trapianto di cuore.
Anche se non è ancora compresa la relazione esistente tra il cervello e il sistema immunitario, la musica viene comunque utilizzata per ridurre l'ansia dopo un infarto o per abbassare la nausea o il dolore procurato da un trapianto di midollo osseo. Solo per fare alcuni esempi.
Masanori Niimi della Teikyo University, coordinatore della ricerca, ha spiegato che ''Sembra che la musica influenzi davvero il sistema immunitario, anche se il meccanismo alla base di questo processo non è ancora chiaro''.
L'intuizione, avvalorata da alcune evidenze, è che la musica in qualche modo influenzi il sistema nervoso parasimpatico, quello che regola le funzioni e le reazioni involontarie dell'organismo.
Partendo da questo dato, gli studiosi giapponesi hanno studiato l'influenza della musica sui tempi di sopravvivenza dopo un trapianto di cuore nei topi cercando di comprendere anche il genere di musica più efficacie.
I dati riferiscono che la lirica e la classica riescono ad allungare i tempi di rigetto, mentre il genere new age sembra non produrre alcun effetto.
24 marzo 2012