Donne esigenti, ansia da prestazione e il 50% dei maschi va in tilt
Le donne italiane vogliono il maschio perfetto, quest'ultimo lo percepisce, va in ansia da prestazione e fa cilecca. Questa è la sintesi dell'indagine Satisfacts condotta online in sei paesi, tra i quali anche l'Italia.
Il maschio deve essere un uomo in carriera, un marito meraviglioso, un padre attento e, a letto, un amante passionale. Questo profilo, chissà... probabilmente non facile da reperire, manda in blocco l'uomo.
I dati dell'indagine sono stati illustrati nel corso del Congresso congiunto della Sic (Società italiana della contraccezione) e della Fiss (Federazione italiana di sessuologia scientifica) che si svolge a Taormina.
Sono circa 6.300 gli uomini intervistati, con un'età che va dai 18 ai 75 anni, tra brasiliani, canadesi, tedeschi, italiani, russi e turchi.
La situazione non è certamente allegra perché le donne esigenti procurano una crisi di ansia da prestazione al 50% degli italiani con un'età inferiore ai 40 anni. A letto è quindi un problema.
Secondo i dati forniti, sono circa 3 milioni gli italiani giovani che soffrono di disfunzione erettile. Un fenomeno in aumento, secondo gli specialisti.
Il disturbo interessa circa il 13% degli uomini con un'età compresa tra i 40 e i 70 anni. Se il 50% di questi ha vissuto almeno un episodio di insuccesso, il 40% dei maschi italiani è convinto che il problema riguardi soprattutto i più anziani.
Ma sbagliano, perché sono proprio gli uomini sotto ai 40 anni (il 50%) a subire negativamente il desiderio della propria compagna per un perfetto principe azzurro.
Bruno Giammusso, andrologo dell'ospedale Vittorio Emanuele di Catania, ha spiegato che "per motivi culturali, questa percentuale diminuisce con l'invecchiamento: tra i 60 e 75 anni scende al 33%"
Insomma, l'ansia da prestazione, prodromo dell'insuccesso, è spesso tra le lenzuola. Gli specialisti spiegano che i soggetti in terapia per la disfunzione erettile hanno il problema dell'attesa, il tempo necessario affinché il farmaco produca i suoi effetti. Sarebbe quindi la fase dei preliminari a spingere il maschio sull'orlo di una crisi di nervi.
Chiara Simonelli, sessuologa e presidente dell'European Federation of Sexuology (Efs), ha spiegato che "Se l'uomo 'scende in campo' sicuro che in poche decine di minuti il farmaco sarà efficace, si può concentrare su chi ha tra le braccia. La fase dei preliminari è delicata perché l'uomo è in attesa che il farmaco funzioni".
Nell'attesa è costretto ad allungare il tempo dei preliminari, ma non è così semplice, perché nel frattempo cresce la preoccupazione per il farmaco che non fa il suo lavoro. Così, spiega Simonelli, "sopraggiunge un'ansia da prestazione che anticipa e si somma a quella del rapporto vero e proprio".
Quello che si verifica nel 60% degli uomini che prendono farmaci per la disfunzione erettile è un loop, "un circolo vizioso - spiega la sessuologa - che infrange quindi la figura del maschio perfetto".
Insomma, un vero inferno. L'uomo prova un senso di vergogna, ha paura di fallire, e questa condizione lo allontana dalla partner che, a sua volta, teme che l'uomo possa aver perso affetto e interesse sessuale.
A questa situazione difficile possono venire in aiuto dei farmaci "discreti e ad azione rapida che restituiscono fiducia nella performance a letto", ha spiegato Giammusso.
Infatti la "mentina dell'amore", secondo la Simonelli "è in grado di riconsegnare agli italiani il piacere del preliminare".
Per approfondire:
Disfunzione erettile, 3 mln di italiani ne soffrono ma solo per uno su 10 è tabù
Depressione post partum, sintomi e cura
25 maggio 2012