Un'alga potrebbe essere la nuova via per la cura della disfunzione erettile
Potrebbe essere un'alga la strada per curare la disfunzione erettile che affligge molti uomini. La notizia arriva da una sperimentazione portata a termine dall'Università Federico II di Napoli.
I risultati dello studio, condotto da Pietro Gisonni, che dirige il servizio di Ecografia del Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate, sono stati presentati a Roma nel corso del Congresso Nazionale della Società Italiana Ultrasonologia in Medicina e Biologia (SIUMB ).
Lo studio parte da un nuovo approccio per risolvere il problema della disfunzione erettile che si basa sulle proprietà naturali presenti nell'alga ecklonia bicyclis, del tribulus terrestris e della glucosamina (tradamixina).
Secondo gli esperti possono svolgere un ruolo positivo nella protezione dell'apparato uro-genitale perché agiscono sull'ormone maschile, il testosterone.
Secondo i dati dello studio, grazie alla somministrazione del mix di sostanze naturali, nel 70% dei casi di disfunzione erettile la funzione endoteliale vascolare è migliorata e con essa anche la vita sessuale dei pazienti.
Per come viene spiegato dagli esperti, quello sperimentato, rispetto alle altre ricerche precedenti, è un nuovo approccio metodologico.
Con l'ausilio dell' ecografia color Doppler è stato possibile valutare le condizioni delle arterie del pene. Successivamente, dopo la somministrazione del composto naturale, l'ecografia è stata ripetuta dopo tre mesi ottenendo la conferma degli esiti positivi prodotti dalla tradamixina.
Secondo le stime, sono circa 3 milioni gli italiani che soffrono questo disturbo. Un problema che, contrariamente a quanto si possa credere, non interessa solo gli anziani. Infatti il 15% di chi accusa il disturbo è al di sotto dei 40 anni.
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23 novembre 2013