La scelta di Angelina Jolie, è l'unica strada per le donne ad alto rischio ereditario?
La decisione di Angelina Jolie di sottoporsi ad una doppia mastectomia, ha fatto il giro del mondo.
La nota attrice a "fatto questa scelta" per abbassare le probabilità di ammalarsi di tumore al seno, nel suo caso molto alte a causa di un gene difettoso che aumenta dell'87% la probabilità di sviluppare la malattia che ha ucciso, a soli 56 anni, la madre dell'attrice.
Con un editoriale pubblicato sul New York Times ed intitolato "My Medical Choiche", la Jolie ha raccontato la sua esperienza che i media hanno ripreso e diffuso in tutti i continenti.
Una scelta estrema che si può evitare? Sono molte le donne che in ogni angolo di mondo si pongono questa domanda.
In Italia, il famoso oncologo Umberto Veronesi, ha sostenuto che quella dell'attrice non è l'unica soluzione quando ci si trova di fronte ad un fattore di rischio ereditario così importante.
Fare dei controlli periodici è uno dei modi per fare prevenzione senza dover necessariamente ricorrere all'asportazione preventiva di seno e ovaie per evitare il cancro.
Per Veronesi, un'ecografia semestrale e una risonanza magnetica annuale è l'altra strada che si può percorrere. Ciò mette in grado lo specialista di individuare precocemente anche un tumore di mezzo centimetro che, opportunamente trattato, ha un indice di guaribilità pari al 98%.
Egidio Riggio, dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano, raccomanda ponderazione. Lo specialista in chirurgia plastica spiega che quella di Jolie "non deve rappresentare una scelta obbligata", le donne che hanno un alto rischio ereditario possono fare una riflessione "serena e ponderata rispetto alla decisione di eseguire per tutta la durata della vita, uno stretto monitoraggio strumentale degli organi a rischio".
C'è chi poi, come Stefano Cascinu, presidente Aiom, esprime il timore che la scelta dell'attrice "rispettabilissima" possa diventare un "modello per tutte le pazienti".
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16 maggio 2013