Adolescenti pigri a rischio di malattie
Il movimento è salute, tuttavia non sembra che l'attività fisica sia tenuta nella giusta considerazione, a cominciare dagli adolescenti. L'allarme dei pediatri sulla sedentarietà giovanile che rischia di produrre una generazione a rischio di malattie.
Non si fa altro che parlare, soprattutto nelle riviste che trattano l'argomento, dei benefici per la salute derivanti da una regolare attività fisica. Tuttavia l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) racconta che nel mondo circa 1,9 milioni di persone muoiono per cause riconducibili alla sedentarietà, oltre a 2,6 milioni che decedono a causa dell'obesità, quest'ultima dovuta anche alla mancanza di attività fisica.
Per i pediatri la pigrizia inizia intorno agli 11 anni, già a 15 anni il 50% dei ragazzi non fa attività sportiva, a 18 anni solo un terzo fa sport. I nostri tassi di sedentarietà sono tre volte più alti dei quelli europei.
Si tratta di dati curiosamente in controtendenza se si guardano i bambini più piccoli che vanno dai 6 ai 10 anni. In un decennio (2001-2011) infatti la percentuale di chi fa sport in modo regolare si è alzata dal 48,8% al 54,3%.
Quello che presumibilmente alza il tasso di abbandono delle attività sportive sono le ore dedicate, al termine della scuola primaria, ai compiti pomeridiani. Infatti è proprio intorno agli 11 anni che si registrano i primi sintomi di pigrizia.
Sono dati preoccupanti citati nel corso degli Stati Generali della Pediatria promossi dalla Società italiana di pediatria (Sip). Numeri che secondo i pediatri rendono urgente un cambiamento degli stili di vita, anche a causa degli elevati costi sociali.
Alla Sip sottolineano che la mancanza di movimento è anche causa dello sviluppo di alcuni tipi di tumore e del diabete tipo 2 (tra il 10% al 16%). Inoltre è responsabile del 22% di patologie cardiovascolari.
Riferendosi a bambini e adolescenti , Giovanni Corsello, presidente Sip, ha spiegato che cambiare stile di vita non "significa necessariamente aumentare le ore dedicate allo sport". Quando si parla di movimento, ha chiarito il pediatra, si includono anche quelle attività che si svolgono all'aria aperta come giocare o passeggiare.
L'esperto sottolinea l'importanza di fare attività fisica all'aperto almeno per 4 o 5 giorni a settimana, "mentre occasionali anche se importanti sono le attività all'esterno come le gite".
È importante invece abbassare il tempo dedicato ai videogiochi o alla televisione che non devono portare via più di un'ora al giorno.
Con l'obiettivo di diffondere e sensibilizzare sugli stili di vita salutari la Sip ha preparato una "piramide dell'attività fisica e motoria".
Una figura geometrica che ha alla base tutte le attività importanti che vanno eseguite ogni giorno, via via salendo verso l'alto della piramide le attività perdono di importanza e di tempo da dedicare fino ad arrivare al punto più alto in cui è, per appunto, spiegato che il tempo dedicato al pc o alla televisione non deve superare un'ora quotidiana.
IN ARGOMENTO:
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21 novembre 2013