Con le cellule staminali i nuovo naso ricresce sul braccio
Un naso nuovo che ricresce sul braccio. L’affermazione potrebbe sembrare incredibile ma altro non è che il prodotto della ricerca coordinata dall'University College di Londra sulle cellule staminali.
La notizia sta facendo il giro del mondo, non c’è media che non ne parli.
Si tratta di un paziente di 56 anni a cui è stato amputato il naso a causa di un cancro. Tra qualche mese, grazie alla tecnica sviluppata dai ricercatori, riavrà un naso uguale a quello che aveva, cioè leggermente storto.
Non sarà solo uguale al vecchio ma, secondo gli studiosi, avrà le funzionalità di un naso autentico, tra cui quella dell’olfatto.
In realtà, prima di mettere in produzione il nuovo naso, gli scienziati avevano offerto al paziente la possibilità di avere un naso perfetto. Ma l’uomo è stato chiaro ed ha chiesto che fosse esattamente uguale a quello che aveva.
Così i ricercatori si sono messi all’opera ed hanno costruito in laboratorio un’intelaiatura di materiale sintetico a nido d’ape.
Su questa struttura le cellule staminali hanno cominciato a replicarsi fino a coprire interamente lo “stampo”.
A questo punto gli scienziati hanno rimosso la struttura ed inserito il naso, non ancora completo, in un bioreattore immerso in sostanze in grado di stimolare lo sviluppo della cartilagine.
Nel frattempo gli scienziati hanno preparato il “terreno” in cui piantare il naso per la ricrescita completa, ossia il braccio dello stesso paziente.
Utilizzando un palloncino gonfiabile impiantato sotto la cute dell’uomo hanno in pochi giorni allargato la pelle per consentirle di ospitare il nuovo naso.
Quest’ultimo passaggio è già avvenuto un paio di mesi fa, ora si tratta di attendere circa tre mesi prima di procedere alla rimozione dal braccio e alla ricollocazione sul viso dell’uomo. Un intervento, secondo i ricercatori, che non lascerà nessuna cicatrice.
In questi tre mesi il nuovo naso crescerà nel braccio del paziente sviluppando vasi sanguigni e terminazioni nervose.
Insomma, la notizia fa il suo effetto ma, a detta degli scienziati, il futuro potrebbe aprire nuovi orizzonti. Ad esempio, la ricostruzione completa di un volto umano.
Pubblicato 24/1/2013