Nastro Rosa, di tumore al seno si guarisce ma i nuovi casi sono 46 mila l’anno
Il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale della Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), ha dichiarato che in Italia si stima che vengono diagnosticati ogni anno oltre 46 mila nuovi casi di carcinoma mammario.
E ciò nonostante gli indubitabili progressi, che negli ultimi venti anni, sia nel campo della diagnosi precoce che in quella della terapia oncologica, siano stati compiuti.
Al giorno d’oggi le nuove metodiche di imagining, insieme alla risonanza magnetica mammaria, sono sempre più accurate e precise e ciò consentono di individuare un tumore mammario nella sua fase iniziale, quando la lesione è di pochi millimetri e l’aggressività del tumore è ancora bassa ed, infine, il processo di eventuale metastatizzazione è vicino allo zero o inesistente.
Facendo diagnosi in maniera cosi precoce la possibilità di guarigione è superiore al 90% e permette di fare interventi fortemente conservativi, evitando di causare danni estetici a beneficio del benestare della donna.
Nonostante ciò, nel corso degli ultimi sei anni c’è stato un aumento del tasso di incidenza del tumore al seno di circa il 14% che ha fatto si, purtroppo, che le donne colpite da tumore del seno tra i 25 ed i 44 anni di età, siano il 29%.
Questa apparente contraddizione tra le elevatissime capacità di fare una diagnosi precoce e l’operabilità del tumore al seno si spiega da un lato con il fatto che l’incidenza della neoplasia è notevolmente aumentata, negli ultimi anni, proprio grazie al miglioramento dei mezzi diagnostici che consentono la diagnosi precoce.
Ci sono probabilmente altri elementi che spiegano il motivo per cui l’incidenza cresce.
Ad esempio, a mio parere, una scarsa attenzione alle giovani donne rispetto alle quali oggi si ritiene che un menarca precoce esponga l’epitelio ghiandolare mammario, per un tempo più lungo dell’usuale, all’azione proliferativa degli estrogeni, aumentando il rischio di tumore.
O il fatto che non si spinge abbastanza per favorire l’allattamento al seno che è associato invece ad un rischio ridotto.
Inoltre, sempre a proposito di giovani donne, il rischio di sviluppare carcinoma mammario è inversamente correlato con l’età della prima gravidanza.
C’è inoltre il fatto che ancora non riusciamo ad incidere sull’abbattimento dei fattori di rischio per il tumore del seno quali, ad esempio, il favorire una dieta sana tipo la mediterranea, quando sappiamo che, al contrario, una alimentazione ricca in grassi animali e povera di fibre vegetali si associa ad un aumentato rischio di sviluppare la neoplasia.
O l’obesità in cui il tessuto adiposo diviene una fonte di estrogeni soprattutto nelle fasi post menopausa.
Ed infine i fattori di rischio familiare legati anche ai molto famosi, ultimamente, BRCA-1, localizzato sul cromosoma 17, e BRCA-2, localizzato sul cromosoma 13, portati alla fama mondiale da Angelina Jolie.
C’è quindi ancora molto da fare in questo campo e per questo la Campagna Nastro Rosa 2013 promossa dalla LILT, dedicata alla prevenzione del tumore del seno, che si snoderà attraverso decine di eventi, come la “Barcolana”, la storica competizione velica di Trieste, o il “dipingere” di Rosa una serie di edifici nel mondo, da New York con l’Empire State Building, passando alle Cascate del Niagara in Canada fino a la torre di Tokyo, contribuirà ad accendere l’attenzione a livello globale su un problema che è anch’esso globale: la lotta al tumore del seno.
IN ARGOMENTO:
Cancro al seno, se la donna è giovane la qualità della vita si abbassa
di Antonio Luzi
Pubblicato il 27/9/2013