Il divieto di fumare in Italia compie 10 anni
Sono passati di dieci anni dalla approvazione delle legge Sirchia che proibisce il fumo nei locali pubblici.
Lo stesso ex ministro ha dichiarato che, nonostante lo scarso impegno delle istituzioni nel farla rispettare, ha prodotto effetti benefici grazie e soprattutto ai cittadini che dovunque si sono impegnati a farla rispettare ed a evitare di esser costretti a subire gli effetti del fumo passivo.
La battaglia contro il fumo passivo che costringe i non fumatori a respirare i prodotti della combustione delle sigarette continua ad essere una delle guerre più impegnative contro il tabacco giungendo, ad esempio, in alcuni stati americani a proibire il fumo anche per strada e porterà tra non molto alla totale proibizione del fumo in qualunque luogo aperto in cui ci siano o ci possano essere non fumatori.
A dare man forte a questa battaglia è ora giunto uno studio pubblicato dalla rivista Enviromental Medicine sull’aumento del rischio di demenza senile nei soggetti che respirano il fumo di altri.
Il dottor Ruoling Chen, docente di Sanità Pubblica al King’s College di Londra, ha coordinato uno studio che ha coinvolto oltre 6.000 persone che vivono in Cina, paese scelto perché ha il più alto numero di fumatori al mondo con oltre 350 milioni di soggetti.
Sono state intervistate quasi 6.000 persone, tutte oltre i 60 anni e residenti in aree rurali ed urbane.
Dopo aver stabilito se fossero fumatori o no e anche il tipo di esposizione al fumo passivo, i ricercatori hanno valutato i livelli della Sindrome da demenza.
I dati emersi sono inquietanti visto che il 10% dei soggetti soffriva di demenza grave ed era correlata a persone con lunga esposizione al fumo passivo e che non erano mai stati fumatori.
Lo studio quindi conclude che, da un lato la lotta al fumo passivo va portata avanti con più decisione proibendo il fumo non solo nei luoghi al chiuso ma anche in quelli all’aperto dove ci sia presenza di non fumatori e, dall’altro, vanno rinforzati i sistemi di controllo e sanzione per chi non osservi il divieto.
di Antonio Luzi
Pubblicato il 14/1/2013