Come sanificare le mascherine N95 per riutilizzarle
Esponendo le mascherine N95 contaminate ai vapori del perossido di idrogeno o ai raggi ultravioletti, è possibile eliminare il materiale dal SARS-Cov-2.
Come riportato dagli studi dell’Istituto Nazionale della Sanità statunitense (NIH), questo è un modo di preservare la mascherina per utilizzarla fino a 3 volte.
Anche il calore secco (a 70 gradi) è stato riscontrato che eliminasse il virus dalle mascherine, ma per riutilizzarle solo 2 volte invece che 3.
Robert Fisher, che ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’istituto nazionale delle allergie e malattie infettive ad Hamilton, ha comparato 4 metodi per decontaminare le mascherine, per verificare fino a che punto il virus Sars-Cov-2 fosse ancora presente sul materiale del filtro N95: la vaporizzazione è stata la più veloce, rimuovendo il virus in 10 minuti. Il calore a 70 gradi e i raggi UV hanno impiegato 60 minuti per raggiungere lo stesso risultato, mentre l’etanolo richiede un livello intermedio di tempo.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che le mascherine decontaminate con lo spray all’etanolo non hanno funzionato efficacemente dopo la decontaminazione, infatti se ne sconsiglia il metodo.
Molti medici stanno già usando questi metodi di decontaminazione, e si ritiene che i migliori siano quello dei raggi ultravioletti e della vaporizzazione con perossido di idrogeno.
Bisognerebbe trovare altri meccanismi che permettano di riutilizzare le mascherine vista l’enorme carenza delle stesse. Tutto il personale sanitario deve avere una vasta disponibilità di mascherine adeguate, della giusta misura, e utilizzabili per tante ore.
15 giugno 2020