Nuova Sars, l'Oms aumenta il livello di attenzione
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto di aumentare il livello di attenzione nei confronti del coronavirus, responsabile della cosiddetta "Nuova Sars".
L'OMS non ha però richiesto particolari misure né restrizioni.
Il virus, che provoca una grave infezione respiratoria e che si è diffuso negli Emirati Arabi, contagiando trenta persone e causando 20 vittime, è stato registrato anche in Europa.
Ed è da Parigi che arriva la notizia dell'accertamento del secondo caso conclamato in Francia, nell'ospedale di Valenciennes, che ha colpito un paziente che aveva condiviso la stanza con il primo malato accertato oltralpe.
La persona contagiata aveva condiviso la stanza d'ospedale con il primo malato, un uomo di 65 anni rientrato da una vacanza a Dubai.
I due pazienti sono ora ricoverati nell'ospedale di Lille ed il loro stato di salute è grave, ma i medici sottolineano che "esistono possibilità di guarigione".
Gli ultimi due decessi dovuti al coronavirus sono stati registrati negli Emirati Arabi Uniti, dovuti a un focolaio nella regione di Al-Ahsa. In tutto le vittime sono 18, su 34 casi, più della metà dei quali nella penisola arabica. Il coronavirus ha colpito anche in Arabia Saudita e Giordania.
In Europa ci sono stati casi anche in Gran Bretagna, Germania e Olanda.
L'Oms, anche alla luce dei nuovi contagi, arriva alla conclusione che il coronavirus si trasmette da persona a persona con contatti stretti come quelli familiari.
L'Organizzazione Mondiale della sanità in una nota ufficiale incoraggia l'osservazione sulle infezioni respiratorie acute, analizzando attentamente eventuali casi insoliti. "Gli operatori sanitari sono invitati a essere vigili sulle condizioni di salute dei viaggiatori di ritorno dalle zone colpite dal virus", in particolare coloro che sviluppino infezioni delle vie respiratorie inferiori.
Riguardo al "vettore", ossia a chi o che cosa trasporta questo virus nel mondo dando inizio ai differenti focolai, si parla ora di un virus che vive negli animali, (forse i pipistrelli), ma non si è ancora arrivati a un dato certo.
Il nuovo coronavirus si è dimostrato particolarmente pericoloso quando riesce ad attaccare l'organismo ma non ha mostrato una forte capacità di trasmissione.
Gianni Rezza, direttore del dipartimento delle malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, ha confermato che era noto già da mesi il virus passasse da uomo a uomo ma gli ultimi casi fanno capire che il coronavirus passa attraverso un contatto stretto fra persone, come appunto i familiari.
L'esperto ha aggiunto che "I casi registrati fino ad ora non sono moltissimi ma la richiesta di innalzamento dell'allerta sarà ora utile per cercare di isolare tutti quei casi che possono arrivare dalle zone contagiate come quelle arabe".
13 aprile 2013