Aprire le USCA e proteggere il personale sanitario
L’intervista al dott. Roberto Cini, cardiochirurgo. A casa dei sospetti Covid solo con protezioni adeguate.
Il Decreto-legge n. 14 del 9 marzo 2020, all’art. 8 obbliga le Regioni in modo tassativo a costituire le Unità speciali di continuità assistenziali, le cosiddette USCA. Si tratta di equipe mediche che si recano al domicilio di pazienti positivi al Covid-19 (o sospetti positivi) che non richiedono il ricovero ospedaliero. Lo scopo è quello di evitare l’aggravamento dei pazienti che finiscono poi in ospedale in condizioni gravissime.
Andare a casa dei pazienti sospetti Covid è pericoloso come lavorare in un reparto ospedaliero di malati Covid?
"Certamente, in questo momento tutti i pazienti sospetti devono essere trattati come se fossero positivi, proprio come i pazienti chirurgici dei quali non abbiamo notizie certe. Un paziente che deve essere operato, del quale non sappiamo la condizione, per esempio rispetto all'epatite B, deve essere operato con tutte le cautele che metteremmo in opera come se fosse positivo”.
Quindi un medico che va a casa di un paziente sospetto Covid quali precauzioni deve osservare?
“Innanzitutto deve precauzionalmente far indossare al paziente la mascherina chirurgica in modo da ridurre l'emissione delle goccioline con il respiro, poi indossare la mascherina Fp2 senza valvola, occhiali coprenti, guanti, camice impermeabile, calzari. Guanti, mascherina, calzari vanno eliminati subito secondo le regole del rischio biologico, appena usciti dall’abitazione".
Quindi il personale sanitario senza queste protezioni non deve andare a casa dei sospetti?
“No per due motivi: il primo è che i sanitari sono le nostre uniche armi contro questa malattia, e se li lasciamo infettare non sapremo come curare la gente, il secondo è che loro stessi possono diventare fonte di contagio per gli altri, la famiglia e altri malati”.
L'uso del tampone potrebbe fare la differenza?
“Mah, ammesso che si possa avere un tampone rapido - entro un'ora, per non perdere tempo prezioso per le cure, e in genere non si può avere così in fretta - comunque la persona che fa il prelievo a un malato sospetto deve portare le stesse protezioni, quindi alla fine non cambia niente”.
Firma la petizione per l'assistenza domiciliare prevista dal D.L n. 14
7 marzo 2020