Aids, in arrivo anche in Italia un Sistema di sorveglianza nazionale
E' in arrivo anche in Italia un Sistema di sorveglianza nazionale sulle infezioni da Hiv. Uno strumento che punta a migliorare la lotta all'Aids nel nostro Paese e che "dovrebbe diventare operativo entro fine 2008.
Abbiamo infatti già avuto il via libera della Consulta e della Commissione nazionale Aids, nonché del tavolo tecnico delle Regioni sulla prevenzione". Lo ha annunciato ieri all'università di Milano, in occasione del convegno 'Le infezioni sessualmente trasmesse: una realtà sottostimata?', Giuseppe Salamina, epidemiologo del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute.Il Servizio di sorveglianza, spiega l'esperto ai giornalisti, "si svilupperà nel totale rispetto della privacy dei pazienti, grazie all'esperienza già maturata da alcune Regioni 'capofila'", ad esempio dal Piemonte.
"Attualmente - ricorda Salamina - insieme alla Spagna l'Italia è l'unica nazione dell'area europea Oms (Organizzazione nazionale della sanità ) che ancora non dispone di un sistema nazionale di notifica delle infezioni da Hiv.
Nel nostro Paese esiste soltanto un registro che dagli anni '80 raccoglie i casi di Aids conclamato. Ma poiché le terapie disponibili hanno enormemente procrastinato l'evoluzione dell'Hiv in Aids - evidenzia lo specialista - questo registro non è più in grado di 'fotografare' efficacemente la situazione reale dell'epidemia in Italia.
Serve appunto un Sistema di sorveglianza dei casi di Hiv, per il quale sono stati già definiti fondi ad hoc. Un primo finanziamento, pari a 300 mila euro, permetterà alle Regioni capofila, in particolare al Piemonte, di coordinare le attività di formazione alle altre.
Mentre altri 5 milioni e mezzo di euro andranno a tutte le Regioni e Province autonome per cinque linee di attività , fra cui la sorveglianza di Hiv e malattie sessualmente trasmesse", sottolinea Salamina.
AIDS - Infezione da HIV Le donne rischiano di più.
Pagina pubblicata il 04 dicembre 2007