Napolitano sulla Sanità: "Sui privati controlli più severi"
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal ministero della Sanità parla del Sistema sanitario nazionale. E lo fa entrando efficacemente sul problema di fondo, quello di una sanità pubblica messa in crisi dalle eccessive risorse dirottate su quella privata: "Sui privati controlli più severi" e aggiunge che "non bisogna regredire né abbandonare la scelta di civiltà del sistema pubblico".
Così il capo dello Stato, alla luce dei recenti eventi legati ai tagli operati dalla spending review e che hanno investito anche le strutture private, parla di risorse attualmente inferiori se paragonate al 1978, quando l'attuale sistema sanitario vide la luce. Quindi sottolinea la necessità di tagliare a patto che ci "sia capacità di innovazione e di razionalizzazione".
Secondo Napolitano, nel corso dei decenni il nostro sistema sanitario "è andato anche al di là del dettato dell'articolo 32 della Costituzione, dove si dice che bisogna dare cure gratuite agli indigenti". Si è garantita quindi la salute e le cure gratuite a tutti operando "una scelta di civiltà" che per il presidente della Repubblica in parte deve essere conservata.
Per fare ciò, ha spiegato il capo dello Stato, è necessario che "la logica della spending review deve modificare meccanismi che provocano spese abnormi e a volte creano anche degenerazioni corruttive".
Nel mirino di Napolitano entra la sanità privata per la quale "servono regole più severe e controlli più oculati di quanto non si sia fatto per lungo tempo su quella parte del privato su cui è fondato il sistema sanitario pubblico".
Ma non basta, la sua parte la deve fare anche il cittadino perché se il sistema sanitario va rinnovato è necessario che "chi ha maggiore possibilità di contribuzione dovrebbe pagare di più, tenendo conto della sua effettiva capacità di reddito".
A patto che gli evasori vengano scovati, altrimenti i nullatenenti che vanno a Cortina con auto di lusso saranno tra quelli che non pagheranno nulla (ndr).
In sintesi, per il presidente della Repubblica "è l'ora delle scelte selettive" che consentano al servizio sanitario nazionale, il nostro bel biglietto da visita, di "non regredire, né abbandonare quella scelta che è un titolo di civiltà per il nostro Paese".
Insomma, fa piacere che Giorgio Napolitano abbia sottolineato questa necessità. Certo, sono anni che si avverte il bisogno di proteggere la sanità pubblica dal depauperamento avvenuto anche a causa della montagna di prestazioni sanitarie inutili che hanno alimentato il giro di affari della sanità privata.
Infatti, nel corso del tempo, mentre le strutture pubbliche chiudevano i servizi per carenza di risorse , non assumevano il personale sanitario andato in pensione, ecc., i privati aumentavano i posti letto convenzionati con il Ssn, assumevano con contratti precari, costruivano nuove strutture.
Come dire, per il pubblico non c'erano soldi, ma per il privato si. Ora quel flusso di denaro si sta arrestando mettendo a rischio il sistema sanitario nazionale, la salute dei cittadini e i posti di lavoro di migliaia di onesti lavoratori che operano nel privato.
Sì, fa piacere l'intervento del capo dello Stato che sembra accogliere il grido di allarme lanciato da tante associazioni e da onesti e appassionati operatori del settore pubblico.
Per approfondire:
Sanità: Monti torna a parlarne per "ripensarla" e "rinnovarla", attenzione..
Sanità, sempre più costosa e privata
11 dicembre 2012