Errori medici: 12 mila denunce, risarcimento medio di 40 mila euro
33 denunce al giorno contro le strutture sanitarie italiane per errori medici, nel 2012 sono state 12 mila. Lo rivela l'indagine svolta dall'Agenas, Agenzia per i servizi sanitari regionali.
E quelli contenuti nella "Indagine sui modelli regionali di gestione sinistri e polizze" sono anche dati provvisori. Infatti non includono quelli relativi a tre Regioni che devono essere messi in correlazione, spiega Giovanni Bissoni, presidente dell'Agenas, con "l'impressionante numero di prestazioni sanitarie fornite: oltre nove milioni di ricoveri e circa un miliardo di prestazioni specialistiche".
Secondo le simulazioni effettuate dai tecnici dell'Agenzia la cifra media liquidata, in sede di risarcimento per danni dovuti a responsabilità medica, è di 40 mila euro.
Il 63% delle denunce riguarda le lesioni personali, quelle per decessi sono l'11%. Dati impressionanti che preoccupano non solo i medici ma anche le Regioni stesse.
Motivo per cui sette di queste hanno adottato un sistema gestionale dei servizi definito adeguato. Parliamo della Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio.
Mentre il Veneto e la Sicilia ne stanno sperimentando uno a loro volta, tutte le altre non si sono nemmeno organizzate per fronteggiare il fenomeno, tra l'altro in crescita, fatte salve l'Umbria e la Sardegna che hanno adottato la prassi della "mediazione obbligatoria".
Bissoni ha inoltre spiegato che "il sistema assicurativo, solo per il pubblico, vale intorno al miliardo di euro". Questo significa che vanno aggiunti altri costi come quelli dell'assicurazione diretta e quelli amministrativi.
Senza dimenticare il costo indiretto prodotto dal clima potenzialmente conflittuale in cui viene svolta l'attività sanitaria che induce alla "medicina difensiva".
Nel tirare le somme il presidente dell'Agenas individua quelle che sono le criticità maggiori del sistema: "Insoddisfazione dell'utenza, preoccupazione dei professionisti e insostenibilità finanziaria".
Ma non basta, per Bissoni il quadro normativo è insufficiente, così come lo sono i percorsi formativi, oltretutto inadeguati.
Secondo il presidente dell'Agenas, un primo e urgente passaggio sta nell'introdurre "tabelle uniformi per l'indennizzo dei danni".
Si tratta di un problema da non sottovalutare, solo per fare un esempio, il web è florido di studi legali a caccia di potenziali vittime di malpractice.
Il risultato è che con l'aumentare delle denunce aumenta la medicina difensiva e, quindi, gli accertamenti diagnostici non appropriati, eseguiti con lo scopo proteggere il professionista in caso di contenzioso legale.
E chiaramente, aumentano i costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
E' importante disciplinare la materia in modo che il professionista sia tutelato e lavori con serenità (in scienza e coscienza), ma è altrettanto importante tutelare il cittadino se è vittima di un errore sanitario.
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29 ottobre 2013