Allattamento artificiale: preparare il latte
Tutte le acque potabili contengono disciolti dei sali minerali: se la quantità di sali è alta si parla di acque «dure», se minore si definiscono «molli» o oligominerali. Esistono poi forme intermedie dette "mediomi nerali"
Le acque dure sono vendute soltanto in bottiglia: se fossero distribuite con l'acquedotto, per la grossa quantità di sali di calcio che contengono, provocherebbero troppe incrostazioni alle condutture e agli apparecchi domestici.
La maggior parte di queste acque dure sono usate per scopi terapeutici; alcune vengono anche usate come acque da tavola.
Dall'acquedotto escono acque molli (oligominerali) o mediominerali (e queste tendono a lasciare qualche deposito e incrostazione).
Per la preparazione del latte artificiale si consiglia l'uso di acque oligominerali o meglio "minimamente mineralizzate".
Come contenuto di sali quindi va bene anche quella che esce dal rubinetto (che per legge è ipominerale): spesso però sgradevoli aspetti organolettici (odore, sapore) fanno preferire acque imbottigliate a basso contenuto di sali (residuo fisso intorno ai 100 mg/litro).
E' molto diffuso l'errore di rifuggire dal l'acqua che esce dal rubinetto di casa, perché ritenuta "troppo ricca" di sali, facendo per altro poi ricorso ad acque imbottigliate del tipo "duro" (più «pesanti» dell'acqua dell'acquedotto).
Un errore indotto anche da improprie campagne pubblicitarie che hanno propagandato alcune acque come "specifiche" per il latte dei bambini piccoli, quando invece appartenevano alla categoria delle acque da tavola di tipo duro: il latte in polvere contiene già nel giusto equilibrio i sali necessari e quindi l'uso di acque dure ne altera la corretta composizione.
L'attenzione all'uso di acque a basso contenuto di sali è importante solo per il periodo dell'allattamento: superati i sei mesi perde di significato.
Attenzione alle bottiglie!
Spesso in casa vengono utilizzati i vuoti dell'acqua minerale per conservare altre sostanze (soluzioni di acido borico, steridrolo, liquidi per lo sviluppo fotografico, ecc.), alcune delle quali sono incolori ed inodo ri: c'è rischio di scambiarle con acqua e usarle per diluire il latte (è un incidente che, per quanto possa sembrare impossibile, si è già verificato troppe volte!).
Ricordarsi di sostituire sempre l'etichetta originale e di segnalare chiaramente il nuovo contenuto della bottiglia, che comunque va conservata fuori della portata dei bambini e mai fra alimenti e bevande.
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Pagina aggiornata il 9 maggio 2006