Troppo sale nel piatto degli italiani
Il sale viene messo dappertutto, gli italiani non riescono a farne a meno. Lo cospargono sulla verdura come pomodori e insalate.
Un paio di manciate vengono sciolte nell'acqua di cottura della pasta, finisce poi sulla carne e sul pesce. Anche gli alimenti già salati non vengono risparmiati.
Insomma, le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) danno un limite, gli italiani fanno il doppio.
A riferirlo è una recente ricerca eseguita nell'ambito del progetto Minisal-Gircsi, coordinato dagli studiosi del reparto di Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità (Cnesps-Iss).
I dati sono ancora provvisori, ma comunque preoccupanti. La ricerca ha coinvolto 1519 uomini e 1450 donne residenti in 15 diverse Regioni italiane, tutti con un'età compresa tra i 35 e i 79 anni.
Ebbene, il calcolo relativo al sale consumato quotidianamente è di 10,9 grammi per gli uomini. Leggermente inferiore il consumo nelle donne: 8,6 grammi.
Ora, se pensiamo che il valore massimo raccomandato dall'Oms è di 5 grammi di sale al giorno, c'è di che stare preoccupati.
I danni provocati da un eccessivo consumo di sale sono ben noti. Pressione alta, ictus, infarto, invecchiamento delle arterie.
Motivo per cui molti paesi hanno avviato delle campagne di sensibilizzazione sulla necessità di contenere il consumo di sale.
Anche l'Italia è fra questi con un accordo raggiunto tra il ministero della Salute e l'Associazione della panificazione artigianale e industriale.
Grazie all'intesa, nel giro di quattro anni la percentuale di sale presente nel pane sarà ridotta del 15%.
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17 luglio 2012