Al nuovo Rizzoli tumori osteoarticolari trattati con ultrasuoni
Nella trasmissione televisiva Presadiretta di ieri sera si è parlato di sanità e sono stare mostrate situazioni di totale disastro accanto ad altre nelle quali il Sistema Sanitario Nazionale funziona e che, grazie alle politiche di “Spendig Review”, viene spesso messo in crisi tagliando strutture d’eccellenza che sono nel pubblico.
Alla fine del programma veniva detto che bisogna invertire totalmente il concetto attualmente vigente, che è quello del taglio lineare ed invece bisogna tornare ad investire nella Sanità pubblica.
Fa quindi estremamente piacere vedere la notizia che all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna un investimento di 18 milioni di euro che ha comportato la costruzione di tremila metri quadrati di nuova costruzione e la ristrutturazione di altri quattromila metri quadrati verrà oggi inaugurato.
I lavori durati quattro anni hanno permesso, pur senza interrompere la attività dell’Istituto, la costruzione di un nuovo fabbricato che ha consentito la riorganizzazione degli spazi ospedalieri.
E’ stato costruito un uovo atrio, un nuovo blocco operatorio, con sale e strumentazioni all’avanguardia, sono stati aumentati gli spazi del Pronto soccorso e la Farmacia Ospedaliera.
Un ulteriore investimento in tecnologia è stato presentato in occasione dell’inaugurazione di oggi: la FUS (Focused Ultrasound Surgery, Chirurgia a Ultrasuoni Focalizzati), attrezzatura del valore di 1.250.000 euro, è da dicembre utilizzata al Rizzoli per il trattamento sperimentale con ultrasuoni di alcuni casi di tumori osteoarticolari.
“Svolgere lavori così significativi senza interrompere l’attività ospedaliera è stato complicato - spiega il direttore generale Giovanni Baldi, che oggi ha inaugurato il Nuovo Rizzoli con l’Assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti e il direttore scientifico del Rizzoli Francesco Antonio Manzoli. - Grazie a questo intervento, iniziato nel 2008 e durato quattro anni e mezzo, il Rizzoli conta oggi su un’organizzazione degli spazi più funzionale alle esigenze del personale sanitario e più confortevole per i pazienti e i visitatori.”
A tutti i piani, infine, dell’Ala Moderna sono stati inoltre realizzati interventi di messa a norma antincendio, tra cui l’inserimento nei reparti di porte antincendio e di porte d’ingresso automatizzate.
di Antonio Luzi
Pubblicato il 25/3/2013