Il paziente informato è una seccatura per il medico
E' in crisi il rapporto medico-paziente. E la 'colpa' è anche dei cittadini sempre più informati, che vogliono essere parte attiva nelle decisioni che riguardano la propria salute. Un atteggiamento mal sopportato dai camici bianchi.
Lo rileva il 41esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, diffuso venerdì. "Si registra - si legge nel documento - da un lato il disagio dei medici, che guardano con preoccupazione alle istanze di autonomia decisionale dei pazienti e denunciano spesso una frustrazione per lo svilimento della propria professione che si mescola - avverte - a desideri malcelati di fughe all'indietro e alla nostalgia per scenari passati in cui il sapere dell'unico 'vero' esperto della salute era indiscutibile (come emerso dalle indagini qualitative del Censis-ForumBM del 2007). Dall'altro quello dei pazienti stessi che valutano con crescente preoccupazione l'eventualità di errori sanitari".
Il Censis ricorda che, secondo lo studio pubblicato nel gennaio 2006 da Eurobarometro, "il 97 per cento degli italiani ritiene infatti che gli errori sanitari rappresentino un problema molto o abbastanza importante nel Paese.
Un dato particolarmente significativo, specie seconfrontato con la media dei 25 Paesi della Ue, pari al 78 per cento, e ancor più sintomatico di un disagio fondamentalmente culturale laddove si osserva che l'esperienza, diretta o indiretta, di errori medici non risulta più alta in Italia che nel resto dell'Europa a 25 (è il 18 per cento degli italiani intervistati, pari alla media europea, a sottolineare di aver subito in famiglia un grave errore medico durante un ricovero ospedaliero).
Un quadro così caratterizzato - prosegue il rapporto - evidenzia chiaramente la necessità di una riformulazione dei ruoli, nella quale la centralità e l'insostituibilità del sapere del medico deve necessariamente riuscire a declinarsi con il diritto dei pazientia conoscere e condividere le scelte terapeutiche".
Pagina pubblicata il 10 dicembre 2007