Dalla FIMMG le "istruzioni" per l'influenza A
Le indicazioni per gli interventi più opportuni in caso di sintomi di influenza, ma anche un supporto per dare adeguate informazioni di prevenzione ai pazienti.
E' il vademecum per i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) presentato ieri al congresso nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), per la gestione della pandemia da virus A/H1N1 da parte dei medici che si trovano in prima linea a dover rispondere all'emergenza, con visite domiciliari, ambulatoriali ma soprattutto richieste di informazioni su come evitare il contagio o superare l'infezione.
Il vademecum - spiegano i camici bianchi della Fimmg - vuole essere uno strumento di rapida consultazione per supportare le attività di educazione sanitaria, di gestione clinica e di consulto che i medici della continuità assistenziale saranno sempre più pressantemente chiamati ad affrontare.
Le indicazioni sono state messe a punto - si precisa in una nota - attraverso la sintesi dei contenuti più significativi della letteratura scientifica, delle linee guida nazionali e delle disposizioni normative pubblicate nelle ultime settimane.
L'opuscolo propone, in particolare: - l'uso di schede analitiche di valutazione differenziate per il paziente adulto e per il bambino, in modo da assicurare l'intervento più appropriato (contatto telefonico, visita e trattamento); - l'adozione del Pandemic Medical Early Warning Score (PMEWS), citato dalle linee guida nazionali per la gestione dell'influenza come criterio per decidere l'ospedalizzazione e, soprattutto, come strumento di comunicazione con il medico di famiglia ed il pediatra che hanno in carico il paziente.
Nel caso di un'eventuale pandemia, ottimizzare l'impiego delle risorse umane - spiegano i medici della Fimmg - rappresenta il punto di forza per il superamento del periodo di massima diffusione.
Per la Fimmg la ricerca di un sistema codificato di gestione degli interventi, soprattutto per quanto riguarda il ricovero - proposta fatta dal sindacato alle unità di crisi - è l'unica soluzione possibile per potenziare la collaborazione tra diversi settori della sanità e ridurre le conflittualità tra i sistemi assistenziali territoriali e ospedalieri.
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Pagina pubblicata il 14 ottobre 2009