Con DL anticrisi torna rottamazione medici
Secondo l'Intersindacale con il provvedimento del Governo spariscono 800 milioni di euro dalla spesa farmaceutica 2010 e risorge la contestata "rottamazione" di medici e veterinari del Ssn.
"Con un colpo di mano ieri il Governo avrebbe reintrodotto nel decreto legge cosiddetto anti-crisi la 'rottamazione' dei dirigenti medici e veterinari al raggiungimento dei 40 anni di anzianità contributiva, concedendo alle amministrazioni la facoltà di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro ed il contratto individuale".
Lo afferma l'intersindacale medica che riunisce quasi tutte le sigle delle associazioni dei camici bianchi del Ssn. Medici che, nella manifestazione già indetta per il 9 luglio, a Roma, contro il Decreto Brunetta sul pubblico impiego, coglieranno l'occasione "per contrastare questo ennesimo attacco del Governo e annunciare ulteriori azioni sindacali", si legge in una nota.
Con il 'ritorno' della rottamazione' dei medici "viene vanificata - dicono i camici bianchi - la decisione del Parlamento che solo qualche mese fa aveva cancellato questa norma assurda, approvando la legge delega di riforma del Pubblico impiego in cui veniva fissato come limite per il pensionamento da parte dell'azienda, i 40 anni di servizio effettivo".
Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria ritengono "intollerabile l'atteggiamento del Governo, che per legge continua a compiere incursioni nel rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici e quindi anche dei medici e veterinari del Ssn, e ritengono altresì inammissibile che da questa norma iniqua vengano salvati solo i direttori di struttura complessa, meglio conosciuti come 'i primari'", conclude la nota firmata da Anaao Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Fp Cgil Medici, Fvm, Federazione Cisl Medici, Fassid, Fesmed, Federazione medici, Uil Fpl.
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Pagina pubblicata il 29 giugno 2009