Oms, nel 2030 cancro prima causa di morte
Nel 2030 il cancro sarà il primo killer nel mondo, con circa 12 milioni di vittime in tutto il pianeta di cui quasi 9 milioni solo nei Paesi poveri.
A lanciare l'allarme è Ala Alwin, assistente del direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, intervenuto al terzo Congresso mondiale per il controllo del cancro (Iccc-3) che si è chiuso ieri a Cernobbio (Como).
Un evento organizzato dalla Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, in collaborazione con l'Associazione canadese International Cancer Control.
Nei Paesi in via di sviluppo - spiega Alwin - le morti per cancro passeranno da 5,5 milioni nel 2005 a 6,7 milioni nel 2015 e a 8,9 milioni nel 2030, mentre nei Paesi sviluppati i decessi oncologici saliranno dal 2005 al 2030 da 2,1 a 2,5 milioni.
Fra 20 anni i tumori saranno la prima causa di morte - prevede - seguiti da malattie ischemiche e infarto. E se nei Paesi in via di sviluppo aumenteranno i decessi legati a tutti i tipi di cancro, ma soprattutto ai tumori a polmoni, stomaco e fegato, nelle nazioni più ricche le proiezioni al 2030 evidenziano una mortalità sostanzialmente stabile nelle diverse patologie tumorali, ma con una crescita dei decessi per le neoplasie al colon e un calo significativo per quelle polmonari.
Questa sera (ieri ndr) a Varese, a Villa Andrea-Ville Ponti - riferisce una nota - è in programma una cena di gala per una selezionata delegazione dei 350 partecipanti all'Iccc-3, provenienti da 77 Paesi. A fare gli onori di casa Antonio Colombo, presidente della Fondazione Int, accompagnato dal direttore generale Gerolamo Corno.
Con loro anche il sindaco di Varese Attilio Fontana, il direttore generale dell'assessorato lombardo alla Sanità Carlo Lucchina, e Marco Pierotti, direttore scientifico Int e presidente del congresso.
L'epidemiologo Franco Berrino, direttore del Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell'Irccs milanese, ricorderà che proprio a Varese alla fine degli anni '70 prese il via il primo Registro tumori italiano.
L'esperto evidenzierà l'importanza della registrazione per tutte le attività di controllo del cancro, compresa la valutazione dei processi di cura con studi di sopravvivenza e prevenzione primaria come quelli sul rapporto dieta-cancro.
Secondo Berrino, è importante esportare l'esperienza dei Registri nei Paesi in via di sviluppo, con l'aiuto e l'attenzione delle Istituzioni internazionali e in primo luogo dell'Ue.
Pagina pubblicata il 09 novembre 2009