Cgil, per i medici due giuramenti ma niente contratto
"Da Ippocrate a Brunetta, per i medici pubblici due giuramenti ma nessun contratto".
A dirlo è Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil che spiega come anche i camici bianchi del Servizio sanitario nazionale, così come tutti i dipendenti del pubblico impiego, al momento dell'assunzione dovranno prestare un giuramento di fedeltà alla Repubblica, come prevede il collegato alla Finanziaria 2010 in discussione questa settimana alla Camera.
E "chi non lo pronuncia non sarà assunto, e nessuna deroga potrà essere fatta nel contratto", aggiunge Cozza. Per i medici, ricorda il sindacalista,"è il secondo giuramento che segue quello di Ippocrate, formulato prima dell'inizio della professione con la dichiarazione di curare ogni paziente prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica".
Ma dopo due giuramenti per i medici pubblici "non c'è ancora nessun rinnovo contrattuale, nonostante quello vecchio relativo agli anni 2008 e 2009 sia scaduto da quasi due anni, e per il prossimo triennio nulla è previsto nella Finanziaria 2010, se non un caffè al giorno, solo feriale, da potersi pagare con la vacanza contrattuale", continua.
"Ma tra uno spot e l'altro perché il ministro Renato Brunetta non si occupa anche dei contratti e delle necessarie risorse? A meno che non gli basti punire i medici 'fannulloni e macellai' lasciandoli anche senza caffè a leggersi la pergamena con il suo giuramento", conclude Cozza.
Pagina pubblicata il 09 novembre 2009