Influenza A, rischio crisi per la medicina interna laziale
"L'influenza A sta rischiando, a Roma e in tutte le province del Lazio, di mettere in ginocchio le corsie di Medicina interna.
A rimetterci soprattutto i malati cronici, non affetti dalla nuova influenza ma sempre più anziani e con sempre più patologie: dal diabete, all'enfisema, all'ictus, all'infarto, all'ipertensione, allo scompenso cardiaco".
A lanciare l'allarme gli internisti ospedalieri della Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) Lazio, che in una nota segnalano disagi negli ospedali di Roma, Frosinone, Viterbo, Latina e Rieti. "Se non si trovano subito interventi - dice Dario Manfellotto, presidente della Fadoi Lazio, alla vigilia del congresso allo Sheraton Roma Hotel che ha aperto oggi i lavori - si rischia il collasso nei reparti di Pronto soccorso e in corsia. Siamo al limite.
Aumentano i malati cronici che hanno grandi difficoltà ad essere ricoverati sia perché le accettazioni in ospedale richiedono lunghe attese, sia perché molti posti letto di Medicina interna sono riservati, da qualche mese, all'emergenza H1N1", sottolinea.
"Il paradosso, in alcune realtà - prosegue Manfellotto - è che molti di questi posti letto rimangono vuoti per giorni e giorni, perché le persone da ricoverare con influenza A, o sospetta tale, sono inferiori al temuto. Ci si chiede cosa potrà accadere se l'influenza A dovesse estendersi, se si dovesse verificare la temuta mutazione del virus e se le condizioni del tempo dovessero volgere al peggio.
Anche perché questa influenza sta colpendo persone più giovani, con meno di 65 anni. L'influenza stagionale colpirà, invece, pazienti anziani e molto più compromessi. In questa realtà il lavoro dei medici, già molto pesante, diverrebbe insostenibile".
Pagina pubblicata il 26 novembre 2009