Solo 1 donna su 2 pensa alla mammografia
Nonostante le campagne di sensibilizzazione e i progressi scientifici, il cancro alla mammella preoccupa ancora le donne, che però non fanno molto per saperne di più e per prevenire la malattia. "Soltanto il 28% si dice informata.
E solo una donna su due ha eseguito la mammografia a fini di prevenzione, per la prima volta dopo i 35 anni nel 75% dei casi.
La cadenza d'effettuazione diviene poi regolare, ma con frequenza comunque ridotta: almeno una volta all'anno soltanto per il 40% del campione".
Sono i dati resi noti ieri a Roma da Massimo Sumberesi, dell'istituto di ricerca Tomorrow Swg, che ha intervistato 1.000 donne dai 18 ai 64 anni. Sentimenti contrastanti quelli che suscita il cancro nelle italiane: molte (27%) si definiscono preoccupate, il 31% interessato all'argomento, il 12% confuso.
"Il livello informativo sulle terapie attuali, poi - ha proseguito Sumberesi - è assai modesto: si dicono del tutto o molto informate soltanto 13 donne su 100. Sui costi dei medicinali non hanno un'idea precisa.
Il campione li considera elevati, ma quattro donne su dieci non sono in grado di esprimere alcuna opinione. Nonostante ciò, l'auspicio di sei donne su dieci è che le terapie più innovative siano comunque impiegate anche per le pazienti in fase terminale e senza speranza di guarigione, e che sia lo Stato a provvedere al rimborso integrale del loro costo".
"A sembrarmi più preoccupante - ha commentato Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia medica A dell'Istituto Regina Elena di Roma - è il dato sulla metà delle donne che non fa prevenzione, per una diagnosi precoce della malattia. C'è ancora molto da fare in Italia sotto questo aspetto: deve far allarmare che anche gli screening ormai considerati standard siano così disattesi".
Cancro al seno, mammografia: esperienza radiologo conta
Pagina pubblicata il 08 giugno 2009