Bevande gassate e tassa di 3 centesimi, prima la salute
Il Ministro della Salute Renato Balduzzi è tornato sull'argomento dei tre centesimi di tassa sulle bevande gassate.
Le associazioni di consumatori hanno protestato e anche i fabbricanti di bibite lo hanno fatto.
Questi ultimi sostengono che l'apporto calorico giornaliero delle bibite dolci, dette anche soft drink non poi così rilevante, e che in fondo non c'è motivo per disincentivarne l'uso.
Negli Stati Uniti finanziano le scuole, in cambio della presenza dei loro distributori, tanto per dirne una.
Ma facciamo due conti: una lattina di aranciata o di cola (da 330 ml) contiene 33-35 grammi di zuccheri, equivalenti a 7 zollette di zucchero, 15 caramelle, una ventina di biscotti, contiene 125-129 kcal, zero grassi, amidi o proteine.
Le calorie sono le stesse di una merendina da 35 grammi, gli zuccheri sono il doppio.
In alcune città americane è stata fatta una campagna per ridurre l'uso dei soft drink: «Non mangereste mai 22 zollette di zucchero in un giorno. Perché volete berle?»
E' appena il caso di ricordare che ci sono famiglie che mettono queste bibite in tavola al posto dell'acqua, per pranzo e cena, come invita a fare una pubblicità della mamma anni 50.
Allora intanto diciamolo, che si possono usare, come negli anni 60, solo durante le festicciole.
Diciamolo che per il resto si deve bere l'acqua del rubinetto, in Italia, che è meglio anche dell'acqua nelle bottiglie di plastica che bolle durante il trasporto con rischi per la salute perché la plastica è instabile e passa in soluzione.
E se costerà di più pazienza, che i soldi vadano, come propone il ministro, in campagne per l'educazione alimentare.
E per i lavoratori dei soft drink, però facciamoci venire un'idea in fretta, perché mandarli a raggiungere gli esodati non è una buona idea...
Lisa Canitano
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13 maggio 2012