L'attività fisica può essere più efficace di un farmaco
Ormai i salutari benefici dell'attività fisica sono sempre più confermati. Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal non è lontano il tempo in cui i medici prescriveranno ai pazienti, se già non lo fanno, una trentina di minuti di esercizio fisico quotidiano.
Camminare velocemente, non correre perché fa male alla schiena e alle articolazioni. Nuoto, cyclette. Insomma, un quotidiano esercizio fisico, misurato sulle proprie condizioni di salute, procura un effetto così positivo per la prevenzione di alcune patologie da essere meglio di un farmaco.
In sintesi è quello che raccontano i ricercatori statunitensi e britannici della London School of Economics, dell'Harvard Pilgrim Health Care Institute e della Stanford University School of Medicine.
Il team di studiosi ha setacciato e approfondito i dati di 305 studi clinici che confrontavano attività fisica e farmaci in relazione alla percentuale di morti. Nel complesso le ricerche oggetto dello studio avevano coinvolto circa 340 mila persone.
Oggetto dell'attenzione del team sono state le patologie cardiache, infarti, la riabilitazione post-ictus e la prevenzione contro il diabete. Successivamente hanno rilevato, per ogni specifico quadro clinico, la soluzione che ha fornito i migliori risultati.
Una delle circostanze notate dagli studiosi è la mancanza di differenze sostanziali, per quanto riguarda la prevenzione del diabete e di alcune malattie cardiache, tra attività fisica e terapie farmacologiche.
Inoltre, dall'analisi dei risultati è emerso addirittura, per quanto riguarda i soggetti con ictus, che l'attività fisica è più utile dei farmaci.
Per l'insufficienza cardiaca, invece, la migliore soluzione evidenziata è quella dei farmaci diuretici che sono risultati migliori sia dell'esercizio fisico che degli altri trattamenti farmacologici.
I ricercatori sostengono che è necessario approfondire la questione perché sono ancora pochi i lavori che mettono a confronto gli effetti derivanti dall'uso dei farmaci con l'attività fisica, per abbassare il rischio di decesso delle più comuni malattie.
Tuttavia, nulla toglie che l'attività fisica, a seconda dei casi, "può essere una valida alternativa o un coadiuvante alla terapia farmacologica", spiegano gli scienziati.
Allo stesso modo sottolineano che, nonostante le ricerche sull'argomento rilevino i benefici del movimento, sono ancora poche le persone che decidono di adottare uno stile di vita che contempli uno sforzo fisico quotidiano.
Così, ad esempio in Inghilterra, mentre solo il 14% della popolazione ha adottato queste sane abitudini, cresce invece l'utilizzo dei farmaci.
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2 ottobre 2013